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Recensione: C'era una volta in Messico

C'era meno entropia una volta in Messico

Celarent - 28/11/2003

<< II legge della termodinamica: L' entropia dell' universo aumenta sempre.>>

E l' esempio che mi facevano al liceo e' quello dei libri impilati ordinatamente su una scrivania, e dopo un po' li si vede sparpagliati in giro per la stanza; aspettando a sufficienza anche le molecole che prima erano disposte ordinatamente a formare i libri e la scrivania si dovranno mescolare in una poltiglia puzzolente, tutto questo per via dell' esistenza in natura di processi irreversibili.

I fisici prendono la cosa con distacco, per esempio in un libro di meccanica statistica che ho sottomano, nella prima pagina si avverte: <<... e' la natura stessa di queste fluttuazioni che conduce ogni cosa verso un caos crescente e la scomparsa finale di ogni struttura, [...] la distruzione del mondo intorno a noi >>, pero' aggiunge: << ma non e' il caso di preoccuparsene>>.

Comunque, esiste tutto un genere trasversale di film, romanzi ecc. che si ispirano piu' o meno direttamente a questa teoria, e non solo mostrano un mondo degradato e caotico ma sottolineano soprattutto la tendenza verso un ulteriore degrado che aleggia su ogni cosa, cosicche' per i personaggi arrivare vivi alla fine del primo tempo e' gia' una vittoria sul destino. Evidentemente "C'era una volta in Messico" vuole inserirsi in questo filone, e infatti cerca di rendere interessanti i suoi personaggi in virtu' del loro carico di entropia.

Per esempio l' agente corrotto della CIA (Depp) il cui scopo e' impedire la nascita in Messico di un qualsiasi potere forte (che portando alla formazione di strutture abbasserebbe l' entropia, l' avete gia' capito) e progetta la morte in contemporanea del presidente amato dal popolo e del narcotrafficante piu' temuto; costui si porta dietro, oltre al braccio finto (ma dove lo tiene nascosto?), un set di abbigliamenti-travestimenti demenziale (la t-shirt con la scritta cubitale "CIA" quando dovrebbe essere in incognito, e quella con la scritta "sto con uno stupido" e una freccia che punta in basso, per dirne due), ma soprattutto tanta entropia, tanto che da' l'impressione che ogni personaggio con cui ha rapporti di affari sia destinato a morire in maniera spiacevole. Infatti quando convince un agente dell' FBI in pensione dall' aspetto innocuo ad aiutarlo il pubblico pensa "quello li' muore subito e in maniera spiacevole"; l'ex agente cancella la scritta "non valido" dal tesserino dell' FBI col bianchetto e si mette pedinare da solo il gruppo dei narcos, segue il piu' pericoloso (Mikey Rourke) in una via laterale pensando "Questa non puo' che essere una trappola. Ma non e' il caso di preoccuparsene" e in definitiva arriva incolume fino alla fine del film (il pubblico ci resta anche male).

Un discorso a parte merita il piatto preferito dell' agente della CIA (sempre Depp), evidente metafora del secondo principio della termodinamica: il "maiale destrutturato", una poltiglia rossastra il cui processo di preparazione e' la summa di tutti i processi irreversibili immaginabili.

Altra nota, per i personaggi che resuscitano: e' vero che l' inversione di un processo irreversibile come la morte abbasserebbe notevolemente l' entropia, ma NON se il personaggio ritorna in vita interpretato da Enrique Iglesias.

<< IV legge della termodinamica: Non e' possibile dire qualcosa di interessante sull'entalpia. >>


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