Il 4 Luglio e' uno di quei giorni in cui si notano molto le differenze tra noi e gli americani. Per esempio oggi
John Doe portera' John Jr. a vedere la parata in citta', sventolera' con vigore la bandiera, ascoltera' discorsi sulla liberta' e
sull'indipendenza, approvera' interiormente il bombardamento di paesi il cui nome non sa pronunciare, mangera' con gli amici, berra' molto e
poi andra' a vedere i fuochi d'artificio.
Da noi quando si festeggia l'indipendenza? La cosa che ci va piu' vicina e' la festa della Liberazione. Ma il 25 Aprile e' comunque
vissuto in maniera un po' diversa rispetto agli americani:
Mario Rossi, di sinistra, si alza la mattina e guarda il tempo. Se piove, evita di andare alla manifestazione e torna a
dormire. Se c'e' il sole, si maledice perche' preferirebbe tornare a dormire e invece si sente moralmente obbligato ad
andare alla manifestazione. Alla fine ci va, sventola il bandierone rosso per dieci minuti, si ferma al primo bar e passa
li' il resto della mattina. Il pomeriggio e' come un qualsiasi altro giorno festivo.
Vittorio Bianchi, di destra, si alza la mattina e si comporta fin da subito come in un qualsiasi altro giorno festivo,
lamentandosi pero' del fatto che questa festivita' gli faccia tenere chiusa la fabbrica senza motivo (se e' un imprenditore)
e sottolineando comunque come i partigiani fossero briganti e assassini e non abbiano contribuito affatto alla liberazione
d'Italia.
Il fascio bastardo sa a malapena che giorno della settimana sia, quindi va a lavorare e resta tutto il giorno immobile
davanti al cancello non capendo perche' sia chiuso.
In ogni caso, in Italia le sfilate militari si fanno solo il 2 Giugno e solo a Roma, tranne quando fanno i raduni
alpini e si possono vedere questi vecchi avvinazzati barcollare molto poco marzialmente per le strade cittadine, mentre le bandiere
si tirano fuori dall'armadio solo in occasione dei Mondiali, piu' raramente degli Europei. Francamente, si capisce che siamo
una civilita' superiore.
Note estemporanee di zio Lusky:
State alla larga dagli anarchici informali, gli anarchici per bene si riconoscono perché danno sempre del lei e dicono buongiorno, buonasera, prego, si accomodi, e grazie.