Viviamo in un sistema capitalistico imperfetto, soprattutto per
mancanza di alternative. Nell'attesa che sorga il sol dell'avvenire e
balle varie, ecco i miei 5 minuti di delirio sull'argomento.
E' sempre bello fare le battaglie in piazza, se posso non me ne perdo una.
Alla fine, il padrone ride di tanto folklore e passa alla cassa, mentre i
media lo vittimizzano ed i porci preparano la controffensiva. Il padrone
non ha nome ne' cuore ma un bel portafogli ce l'ha; non riderebbe piu' di
tanto se lo colpissimo in quel punto.
Al padrone fai piu' male impugnando uno scontrino che una molotov, puoi
recargli piu' danni al supermercato che in piazza. Non che il boicottaggio
sia una cosa semplice: devi prima di tutto scoprire cosa boicottare e poi
rinunciare a qualcosa che magari ti piace pure. Devi farlo nella
consapevolezza che i tempi sono lunghi e che il tuo contributo e' quasi
nullo, preso singolarmente.
Spaccare una vetrina, urlare uno slogan, alzare una bandiera sono
espressioni che sembrano offrire un risultato immediato e sicuramente sul
momento danno piu' sfogo alla rabbia. Ma il padrone ci vede sfilare con le
sue scarpe ai piedi, con le sue magliette addosso e con le lattine delle
sue bibite in mano e sghignazza divertito davanti alla TV.
Fine dei cinque minuti di delirio, casomai riprendo il discorso.
Note estemporanee di zio Lusky:
State alla larga dagli anarchici informali, gli anarchici per bene si riconoscono perché danno sempre del lei e dicono buongiorno, buonasera, prego, si accomodi, e grazie.