Il titolo in oggetto e' interessante, ben realizzato, stimolante.
Stranamente non e' un documentario, come generalmente viene presentato,
bensi' un'inchiesta cinematografica; purtroppo, presenta alcune lacune
tipiche del genere.
Non fatevi ingannare dai dati statistici e dalla falsa obbiettivita'
scientifica che il regista sembra in alcune parti voler difendere:
l'opinione dell'autore e' esplicita fin dall'inizio, tutto quello che
segue viene visto attraverso lenti partigiane. L'importante e' solo non
dimenticare questa premessa. Le possibili cause del problema vengono
indagate e scartate una alla volta in maniera convincente,
fino all'ultima che viene fatta propria dal regista ma non supportata in
maniera altrettanto convincente.
Non voglio dire che le conclusioni a cui il regista giunge siano
sbagliate, solo che non riesce ad essere proprio cosi' convincente mentre
e' palese che sta cercando di convincere il pubblico. Ma a parte
questo ed alcune rare cadute nell'emotivismo il film resta comunque gran
ben fatto e da consigliare.
Note estemporanee di zio Lusky:
State alla larga dagli anarchici informali, gli anarchici per bene si riconoscono perché danno sempre del lei e dicono buongiorno, buonasera, prego, si accomodi, e grazie.