Il tempo oggi e' uggioso; il cielo e' coperto da nuvole bianche o grigio chiaro che si spostano pigramente, ma
si sovrappongono come un velo sull'altro senza mai lasciar intravedere lo sfondo sottostante. Le montagne sono nascoste,
sottratte alla vista da questi cinerei sipari, non esiste un orizzonte. La pioggia cade leggera, fredda e senza interruzione.
Temo che non sapro' mai perche', ma le giornate cosi' mi ricordano Trento. Spostarsi da via Barbacovi a piazza Fiera,
da li' a via Verdi cercando di evitare le pozzanghere ed i tombini ribollenti, entrare in facolta', uscirne, fare il giro dei
bar. Proteggere la sigaretta con la mano camminando appresso le mura del duomo, stupirsi per gli antichi affreschi che
sembrano infiammare l'aria.
Guardare le gocce scivolare lungo il vetro dell'abbaino. Vedere la luce perdere gradatamente il suo pallore latteo e
sfumare in tinte sempre appena piu' scure, fino a quando la notte non rappresenta piu' tanto una separazione quanto il
naturale dissolversi del giorno.
E invece oggi penso, porca troia, io sono qui a lavorare ma i muratori staranno a casa a bersi gia' il quarto vin brule' della
giornata.
Note estemporanee di zio Lusky:
State alla larga dagli anarchici informali, gli anarchici per bene si riconoscono perché danno sempre del lei e dicono buongiorno, buonasera, prego, si accomodi, e grazie.