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...con questo sito ricco di variopinti insulti
in serbocroato, con traduzione inglese a fianco. Devo dire che mi ha lasciato colpito, non pensavo che alcuna nazione potesse
risultare piu' creativa dell'italia in questo campo. Certo, manca l'ambita sezione "bestemmie" (anche se Bog te jebo e'
un esempio incoraggiante di quanto possano realizzare in questo campo), ma alcune perle risultano veramente fuori dal comune (senza voler
entrare nei dettagli, posso notare come si vada dai classici dell'insulto ad esempi di articolato surrealismo quali
"Jebo ti konj sa krvavim kurcem sestru na majcinom grobu a ti to kao invalid gledao, dabog dao!" o di amaro richiamo alla
realta' storica piu' dolorosa come "Da bog da ti kuca bila na CNN-U"). Se la cultura di un popolo si misura anche dalla
capacita' di insultare la gente (ed e' cosi') allora pretendo che i serbi entrino subito nell'Unione Europea, preferibilmente
oggi stesso.
A margine, ieri la macchinina Fiat Uno mi ha lasciato a piedi, forse in maniera definitiva. La pagina di insulti in serbocroato
esprime appieno il mio umore. Curiosa coincidenza, ho preso in prestito a tempo va da se' indefinito l'autoveicolo zierno
dotato di:
1) gagliardetto nazionale della Croazia;
2) audiocassetta di canzoni liscio-folk in (serbo)croato.
A piu' tardi o forse a mai per alcune considerazioni su "32 Dicembre", ultima opera di Enki Bilal, e sul Kosovo.
Note estemporanee di zio Lusky:
State alla larga dagli anarchici informali, gli anarchici per bene si riconoscono perché danno sempre del lei e dicono buongiorno, buonasera, prego, si accomodi, e grazie.