Ieri sera, tra un casino e l’altro, vado a cena dall’amico Ughetto che come vi raccontavo pochi giorni fa si gode la vita da single mentre la moglie è in vacanza. Pastasciutta, vinello di taranto che sembra thé (solo a vederlo... in realtà pesta), cacioricotta, limoncello fatto in casa (sempre in puglia), poi un salto allo skiosko dove ovviamente ci si è bevuti un paio di birre per dissetarsi. Discorsi profondamente filosofici-esistenziali come si possono fare solo tra maschi in età riproduttiva.
Torno a casa abbastanza presto dovendo oggi timbrare il cartellino, ma a causa del caldo e di certe zanzare stronze (variante della zanzara tigre) non riesco a dormire. Risultato: sono ridotto male, ma avendo ancora alcune cose da chiarire con un paio di persone in giro per il borgo natio, neanche oggi mi potrò concedere il meritato riposo ;-)
Nel frattempo, mi informano che nel profondo sud della nostra penisola si è verificata una spaventosa invasione di cavallette, enormi ed assetate di sangue (ehm... vabbé) che anche i gatti si schifano a mangiare. Ma perché proprio i gatti dovrebbero mangiarle, poi?
Poco dopo arriva la rassicurazione che non si tratta di una specie aliena o comunque extracomunitaria ma di produzione rigorosamente italiana, mostri d.o.c. che ogni seicentosessantasei anni riemergono dalle sabbie delle nostre spiagge e divorano uomini donne e bambini per distrarre l’attenzione pubblica dall’amministrazione comunale e dalle manovre economiche del governo.
Inoltre fanno rumore e disturbano la mia Regina
;-)
La lega ha pronta un’interrogazione parlamentare nel caso queste sciagurate decidano di scendere al nord.
Note estemporanee di zio Lusky:
State alla larga dagli anarchici informali, gli anarchici per bene si riconoscono perché danno sempre del lei e dicono buongiorno, buonasera, prego, si accomodi, e grazie.