Ieri sera all’ora di cena si è infranta la paura che questa triste storia passasse sotto silenzio... entrambi i telegiornali locali ne hanno parlato, uno con dovizia di particolari e l’altro con una certa tendenza a minimizzare, ma almeno ne hanno parlato.
Stamattina una locandina mi ha spinto a comprare per la prima volta il giornale di vicenza, spesso letto a scrocco :-), dove ho potuto sorprendermi di fronte ad un trafiletto che aveva come principali fonti sull’accaduto... me e PornoRambo, che avevamo riferito gli avvenimenti su Indymedia: tra l’altro né io né lui siamo frequentatori abituali di Indymedia, per quanto mi riguarda è stata l’unica discussione in cui mi sono lasciato coinvolgere e come sito lo trovo decisamente mal frequentato. Poi anche il giornale di vicenza metteva tutto in forma dubitativa e dava spazio anche ad una versione dei fatti diversa (falsa, secondo le testimonianze che ho raccolto io ed alle quali dò assolutamente credito), ma non mi aspettavo di meglio.
Non è granché e non avrà grandi conseguenze, ma anche senza denunce almeno ora l’episodio è pubblico, diventa compito nostro fare in modo che non venga tutto dimenticato entro l’anno prossimo - ma anche senza trasformare questo già triste borgo natio in un maledetto campo di battaglia*.
Tirando un sospiro di sollievo (ma tenendo gli occhi sempre aperti) posso ora riprendere ad occuparmi delle mie sempre più vicine vacanze a Belgrado e dell’apertura del primo Gay-garage a conduzione eterosessuale di Schio**.
* Non perché io abbia paura degli sfigati fasciobastardi o voglia fare vittimismo, ma perché già è abbastanza difficile vivere qui e cercare magari di creare qualcosa di utile/culturale/interessante partendo dal basso; se poi dovessimo stornare parte del poco tempo che ci viene concesso fuori dalla produzione industriale per guardarci le spalle, se dovessimo destinare alla "militanza" i pochi spazi liberi che ci sono, se dovessimo difendere ogni cosa che proviamo a fare non solo dall’inerzia del sistema ma anche dalle provocazioni dei ratti neri, sarebbe veramente un borgo natio ancora più frustrante ed invivibile.
** Messaggio promozionale: non potete capire questa battuta se non frequentate anche il blog di GmGasTer leggendo i commenti di ieri.
Note estemporanee di zio Lusky:
State alla larga dagli anarchici informali, gli anarchici per bene si riconoscono perché danno sempre del lei e dicono buongiorno, buonasera, prego, si accomodi, e grazie.