Guardo annoiato fuori dalla finestra. E’ già quasi notte, continua a piovere, mi immagino la faccia che farebbero gli avvoltoi che si affollano attorno a quella stanza d’ospedale a Parigi se Arafat d’un botto si alzasse dal letto e li mandasse sonoramente tutti a fare in culo, urlando altro che funerale di qui o di là. Ecco, non sarebbe male come conclusione per questa storia.
Invece il Presidente continua a sognare, e a noi tocca accontentarsi delle sorprese che passa il convento, come l’ennesima città rasa al suolo dagli americani, i francesi che si scatenano in Costa D’Avorio, i servizi segreti che bloccano le perquisizioni dell’antimafia o, per tenere i piedi fuori dal sangue, la finanziaria (a dir poco squallida) bloccata dall’opposizione grazie a trabocchetti da bambini dell’asilo.
Ecco, sì, questa è politica. Aspettano che la maggioranza sia distratta e si mettono d’accordo con il cellulare per andare tutti a votare in un certo momento, di nascosto. "Trappolone tecnico", lo chiamano. Sul serio, alle elementari mi sarei vergognato a fare una cosa del genere (non c’erano i cellulari quando io andavo alle elementari, ma il concetto spero sia chiaro). E invece loro no, non sono le pensano e le fanno, ma se ne vantano.
Bene, si tratta di salvarci dal Lestofante. Ma poi chi ci salverà da loro?
E poi. La vibrazione del mio cellulare non funziona, mi sentirei comunque discriminato e tagliato fuori dalla (vivace) scena politica del paese.
Niente di realmente sorprendente, in fondo.
[Non c’entra, ma nel frattempo il caro PornoRambo ha pubblicato sul photoblog le foto della festa di laurea di Grifo, per chi si chiedesse cos’è un papiro di laurea...]
Note estemporanee di zio Lusky:
State alla larga dagli anarchici informali, gli anarchici per bene si riconoscono perché danno sempre del lei e dicono buongiorno, buonasera, prego, si accomodi, e grazie.