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Nonostante nel mio corpo si stia ancora scatenando la versione in scala ridotta dell’epidemia di Spagnola del 1918, ieri sera mi sono incautamente recato a vedere "Non ti muovere" di Castellitto.
Tipo, meglio tardi che mai.
A dire il vero, meglio mai.
Questa notte, ho sofferto incubi nei quali il nasone di Castellitto usciva dai primissimi piani di cui è costellato il film e mi aggrediva inseguendomi per la stanza urlando
"Piangi, bastardo! Perché non hai pianto, mostro insensibile?"
Succede.
Ed il cellulare mi comunica di avere la batteria scarica ed il credito esaurito. Non mi era mai capitato di sentirmi così in sintonia con un apparecchio elettronico. Non scassate le balle, che gusto c’è a stare male se non ci si può lamentare un po’?
Note estemporanee di zio Lusky:
State alla larga dagli anarchici informali, gli anarchici per bene si riconoscono perché danno sempre del lei e dicono buongiorno, buonasera, prego, si accomodi, e grazie.