Stavo quasi per mettermi a scrivere una recensione di Alexander quando ha iniziato a nevicare. Quindi per distrarmi dal lavoro è più che sufficiente guardare fuori dalla finestra.
Sarò sintentico:
Irlandese con parrucca bionda, gonnellino e gambe depilate tenta di conquistare la gloria con un lungo e noioso polpettone americano. Tra i suoi amici spiccano Tolomeo che da vecchio diventerà Anthony Hopkins, Efistione che funge anche da fidanzato, padre, fratello, generale e segretario ed infine Clito, ovviamente molto nervoso ed eccitabile. Assieme partono dalla Grecia, vanno a Babilonia, da lì in India, toccano l’Oceano e tornano indietro. Muoiono quasi tutti e vorrei ben vedere, sono passati duemila anni!
Oliver Stone è sempre Oliver Stone. Purtroppo questa è l’unica cosa che si possa dire di lui senza pigliare mazzate, dopo questo film.
Fine della recensione, torno alla neve.
Note estemporanee di zio Lusky:
State alla larga dagli anarchici informali, gli anarchici per bene si riconoscono perché danno sempre del lei e dicono buongiorno, buonasera, prego, si accomodi, e grazie.