Come ben sapranno i lettori più attenti, io sto alla musica come larussa sta alla simpatia, ovvero non ci capisco una ramazza nonostante i coraggiosi sforzi quotidiani intrapresi per colmare questa lacuna. Tuttavia, quando l’amico Pornorambo mi ha proposto di andare a sentire il Requiem di Mozart interpretato dal vivo nella città di Vincenza, mi sono sentito in dovere di accettare per diversi motivi: in primo luogo pensavo si trattasse di una proposta a sfondo sessualo (invece è venuta anche la sua Gent. Sig.Ra a fare da terza incomoda), poi ci avrebbe dovuto suonare un nostro amico che ha venticinque anni di età e trentadue di conservatorio alle spalle, infine perché come ho già avuto occasione di spiegare io e Porno siamo inteletuali di un certo rilievo e dobbiamo quindi presenziare a tutti gli eventi culturali proposti nel borgo natio e dintorni. Sapete, sono quelle due o tre serate all’anno a cui non si può proprio mancare.
Fieri di tutte queste valide argomentazioni, Venerdì sera sfanculiamo il Cinecoso Alternativo (tm) di Nello e raggiungiamo Vincenza, nominata capoluogo della provincia per l’aver dato il nome al famoso baccalà alla vincenzina. Arrivati alla chiesa dove si sarebbe di lì a mezz’ora tenuto il concerto, veniamo a sapere che il nostro amico organista aveva sdegnosamente abbandonato l’orchestra di fronte alla prospettiva di suonare il requiem sulla pianola del mulino bianco (lui, che ha suonato in tutti i migliori teatri del borgo natio!). Ed ecco che anche il secondo motivo per assistere al concerto viene a mancare, ma rimane forte la spinta inteletuale.
Entriamo in questa chiesa del tredicesimo secolo così grande e bella che viene spontaneo chiedersi quanto paghi dio di ICI e scopriamo che il malefico clero non si era degnato di predisporre abbastanza sedie per tutti gli inteletuali convenuti, oltretutto riservando i posti migliori ai crassi notabili cittadini. Dopo intensi minuti di riflessione Porno se ne esce con una delle sue idee geniali ed andiamo a saccheggiare i confessionali, recuperando posti a sedere sia per noi che per una ragazzina di nostra conoscenza nella quale c’eravamo per caso imbattuti. Così comodamente sistemati avvisiamo l’orchestra che siamo pronti a cominciare. A quanto mi ha in seguito riferito Pornorambo, il concerto è stato introdotto dal discorso di un prete il quale avrebbe anche sparato alcune pregevoli cazzate; non posso purtroppo confermarvelo perché automaticamente il mio cervello smette di registrare quando un agente vaticano apre bocca.
Contrariamente alle mie aspettative, il concerto non era presenziato dal sig. Mozart, a quanto pare per ragioni di salute; è stato lo stesso molto gradevole, con questa orchestra che suonava (senza organo), delle persone che cantavano e questa musica molto toccante che ti porta inevitabilmente a guardarti dentro ed al culmine dell’introspezione commentare "ah però". Persino ballabile, in qualche punto. Non ho capito se sia in tourné o meno, ma se vi capita andate a sentirlo; senza troppe aspettative, chiaramente, i Folka sono un’altra cosa.
Note estemporanee di zio Lusky:
State alla larga dagli anarchici informali, gli anarchici per bene si riconoscono perché danno sempre del lei e dicono buongiorno, buonasera, prego, si accomodi, e grazie.