22/9
2005

Respect da Boss!

Non è passata una settimana dall’uscita nelle sale di "Viva Zapatero!" della Guzzanti, in cui si denunciano la censura e la scarsa libertà di informazione in RAI, ed ecco che da parte dei diretti interessati arrivano le prime risposte.

"Il Cavaliere ha infatti attaccato la puntata di sabato di "Blob" di Enrico Ghezzi, colpevole di aver mandato in onda uno spezzone nel quale viene preso in giro Umberto Bossi per la sua malattia.
"È ricominciata la campagna elettorale. Su Raitre, sul Blob dell’altra sera hanno mandato in onda tutti i pezzi peggiori, ma tutti i giorni c’è qualcosa, tra cui uno veramente indecente su Umberto Bossi - ha affermato il premier - mi riferisco ad un pezzo su quel che è capitato al leader della Lega, è una cosa che mi ha fatto veramente rivoltare lo stomaco perché questi signori della sinistra cambiano nomi e atteggiamenti ma sono sempre gli stessi. Come normale azione hanno quella di ribaltare la realtà delegittimando e ridicolizzando i loro avversari".
Ma Berlusconi si sbaglia due volte. Tanto per cominciare lo spezzone in questione è stato mandato in onda dalla trasmissione la "Superstoria" e non da Blob (come ha sottolineato Viale Mazzini con una nota). Ma l’errore più clamoroso è l’accusa di aver preso in giro Bossi per la sua malattia. Superstoria ha infatti trasmesso la replica dell’imitazione del leader della Lega eseguita nel 2001 per "L’ottavo nano" da Corrado Guzzanti. Vale a dire circa due anni prima del grave malore che ha messo ko il numero uno del Carroccio." (fonte: CentoMovimenti.com)

Che bisogni aver rispetto della malattia altrui è generalmente una buona norma, anche se risulta più difficile nei confronti di chi ha minacciato di "raddrizzare la schiena" ad un magistrato poliomelitico. In questo caso tuttavia il problema non si pone proprio, dato che lo sketch con Bossi in versione Hannibal the Cannibal riguardava le farneticazioni del lider padagno in stato di buone condizioni di salute fisica e di normali condizioni di salute mentale (che mi parrebbere fuori luogo definire "buone"). Si trattava, quindi, di un errore da parte del Lestofante Capo. Ha male interpretato il pezzo ed ha mal pensato di strumentalizzarlo, cadendo in una banale svista. E’ finita qui? Magari. Il presidente del CDA della Rai, il diessino Petruccioli, ha sentito comunque il bisogno di esprimere rammarico e scuse a Bossi. Non che Bossi debba essere "escluso dai possibili bersagli della satira a causa delle vicende che hanno coinvolto la sua salute", ma "una identica parola [...] riferita ad una persona in una circostanza o in una condizione diverse rispetto ad altre, può cambiare significato e può violare o trascurare sensibilità e rispetto umano che è sempre bene tenere in giusto conto. E’ quanto mi sembra sia accaduto nel caso citato." (fonte: Canisciolti.info)

Pur di non indispettire il padrone Petruccioli si scusa anche di quello che non è mai successo e mette le mani avanti per impedire che quello che non è successo possa succedere in futuro. Anche se nessuno dice che non si può sputtanare Bossi, per carità: basta prenderlo in giro con sensibilità e rispetto umano. Come no, ci sforzeremo di dimostrare la stessa sensibilità e lo stesso rispetto umano che il senatore ed i suoi dementi scherani dimostrano da sempre nei confronti di meridionali, extracomunitari, zingari, omosessuali, avversari politici, magistrati ed in genere chi dissente dal bossipensiero.

Ma chi ha parlato di Sabina Guzzanti, del suo "documentario" e delle relative accuse, allora?
Non lo ha fatto Berlusconi con la propria dichiarazione e neppure Petruccioli con le proprie scuse e precisazioni. Non hanno parlato di censura o autocensura, non hanno parlato di limitazioni alla libertà di satira, non hanno parlato di piaggeria e di sottomissione della RAI al potere politico. Non hanno parlato affatto di tutto questo, in realtà: ce l’hanno solo fatto intravedere ancora una volta. Non sarebbe, invece, proprio il caso che ne parlino?


P.S.: proprio mentre scrivo e pubblico questo post, il Lestofante si accinge a salire al Quirinale in seguito alle dimissione del ministrello Siniscalco. Che sia la volta buona che ci leviamo dalle palle lui, il bossi (respect!) e tutta la ciurma? Incrociamo le dita.

Note estemporanee di zio Lusky:
State alla larga dagli anarchici informali, gli anarchici per bene si riconoscono perché danno sempre del lei e dicono buongiorno, buonasera, prego, si accomodi, e grazie.




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