Il senatore Giulo Andreotti esprime solidarietà al deputato dell’UDC Mele, recentemente pizzicato con le mani nel sacco ed il naso sporco di farina: "Eh, le notti brave di Roma! Le squillo, la cocaina! La giovinezza, la guerra! Sicuro, è capitato anche a me. Solo che a quei tempi non avevano ancora inventato le squillo, perciò quella notte in albergo eravamo io, una taverniera di Addis Abeba e Lucifero. Lucifero, quello che si è sentito male ed ha dovuto chiamare il pronto soccorso. Che tempi!"
Contemporaneamente Prodone, il nostro lider minimo, scrive un’ispirata lettera ai suoi elettori, ricordando quanto siano belli e necessari i sacrifici, quanto sia fondamentale mantenere uno spirito critico ma senza mancare di fedeltà al governo, ed altre amabili sciocchezze. Avrebbe risparmiato un sacco di francobolli se l’avesse destinata a chi ha intenzione di votarlo di nuovo.
Nel frattempo, è morto il regista Michelangelo Antonioni. Si dice che già da tempo non si sentisse tanto per la quale, e che sul set fosse costretto a sussurrare le istruzioni ad un suo assistente il quale a sua volta le riferiva agli attori ed al personale tecnico. Lunedì scorso l’assistente non si è presentato al lavoro ed Antonioni, impossibilitato a lavorare, è morto di crepacuore. L’assistente si chiamava Ingmar Bergman.
Note estemporanee di zio Lusky:
State alla larga dagli anarchici informali, gli anarchici per bene si riconoscono perché danno sempre del lei e dicono buongiorno, buonasera, prego, si accomodi, e grazie.