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2007

Affinità e divergenze tra la compagna Budapest e noi [2]

2. Gli indigeni
Contrariamente alla tradizione popolare tramandataci da precedenti viaggiatori, bisogna innanzi tutto sottolineare come gli ungheresi non siano affatto [voce cavernosa ON] GROSSI [voce cavernosa OFF]. Mi spiego: ci sono ungheresi sovrappeso, ungheresi grassi, ungheresi di corporatura considerevole ed ungheresi enormi, ma dopo una superficiale visita della capitale non mi sento assolutamente di poter affermare che gli ungheresi, intesi come popolazione di sesso maschile dell’Ungheria, siano in generale [voce cavernosa ON] GROSSI [voce cavernosa OFF]. Alcuni ungheresi erano persino magrolini, fate voi. Si potrebbe trarre da questa scopertala morale che la [voce cavernosa ON] GROSSEZZA [voce cavernosa OFF] sta negli occhi di chi guarda, ma una simile considerazione potrebbe facilmente costarmi la vita quindi specifico subito che non la condivido*.
Delle donne ungheresi non chiedetemi neppure, questa degrossificazione del maschio ungherese mi ha talmente sconvolto che non manco le ho guardate. Scherzi a parte, non ci sono donne in Ungheria, o almeno io non ricordo di averle viste. L’Ungheria è un paese per soli uomini. O per sole donne, a seconda dei punti di vista.
E questo, c’è da dire, è un punto a vantaggio del Triste Borgo Natio.

Si dice che gli ungheresi non siano un popolo molto cortese. E’ per questo che consigliano di arrivare in Ungheria passando per la Croazia: così uno è preparato al peggio. In realtà, gli ungheresi sono molto gentili e ben disposti nei confronti degli sconosciuti, purché questi non scassino la minchia per più di 30 secondi. Generalmente viene concessa allo straniero una domanda, alla quale verrà risposto con sorridente cortesia e disponibilità; una volta ricevuta la risposta, lo straniero farebbe bene a ringraziare e andarsene senza mai voltare le spalle, perché qualsiasi altra cosa chieda, qualsiasi commento o affermazione aggiunga verrà interpretata come un insulto e produrrà come unico risultato l’ostilità dell’interlocutore.
Un esempio a caso tra i mille che potrei fare. Io et AmorMio entriamo nell’Ufficio Informazioni ben nascosto nei vicoli di Pest centro, e chiediamo una mappa cittadina. Una signorina sorridente ce la porge con gentilezza. Ci pensiamo un attimo, chiediamo anche informazioni specifiche sui giorni di apertura delle terme. Sbuffando, la signorina di poco prima fruga in un cassetto e ci porge sbrigativa una fotocopia con gli orari di apertura. Sbirciamo un secondo, chiediamo spiegazioni su un dettaglio che non ci tornava, la signorina sbuffa così forte che voliamo fuori dalla porta. Una sola domanda consentita, questa è la regola in Ungheria. Dalla seconda in poi, vi daranno la risposta che sembra il più rapido modo per liberarsi di voi.
E sbuffano un sacco.

Al contrario, gli abitanti del Triste Borgo Natio non risponderanno cortesemente neanche alla prima domanda, e il più delle volte non risponderanno proprio a meno che non sia evidente come il rispondervi sia l’unico modo per liberarsi di voi. E parleranno in dialetto, così da farvi capire quanto poco siate amati, qui, voi che venite da fuori. Dove per "fuori", si intende un raggio di cinque chilometri attorno al duomo; del resto, se non foste da fuori non avreste bisogno di chiedere informazioni, no? Ed in ogni caso, non ci sono turisti nel Triste Borgo Natio.
Tranne uno. Riporto di seguito a titolo di esempio una breve testimonianza lasciata da GMGaster, mio compatriota ora emigrato all’Est, tra i commenti al post precedente:

Una volta, scendendo dal treno che mi aveva riportato a casa da Venezia, incontrai una giapponesA piuttosto piacente ch emi chiedeva informazioni, piantina alla mano. Io, guardandola con fare piuttosto compassato, le ho detto, senza capire cosa mi chiedesse: "de ’à" indicando col naso.

E a lui piacciono le orientali, per questo ha risposto.
E’ per questo che consigliano di arrivare al Triste Borgo Natio passando per l’Ungheria.

* Per farvi capire il paragrafo che avete appena letto, dovrei spiegarvi così tante cose di una persona chiamata Vlad che, se anche ci riuscissi, questa persona verrebbe da me e pasteggerebbe con le mie interiora. Chiunque scriva qualcosa su di lui e sulla sua passione per gli ungheresi nei commenti, lo fa a proprio rischio e pericolo. E comunque non intendevo scrivere "passione".

Note estemporanee di zio Lusky:
State alla larga dagli anarchici informali, gli anarchici per bene si riconoscono perché danno sempre del lei e dicono buongiorno, buonasera, prego, si accomodi, e grazie.




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