Prima c’era il sole. Un sole implacabile, che non lasciava scampo, ed il vostro bloggatore preferito si sollazzava con l’aria condizionata in ufficio, se ne andava in giro in motoretta con i capelli bagnati, si esponeva alle correnti d’aria, faceva insomma di tutto per sfuggire all’insopportabile calura.
Poi venne la sinusite, e con essa vennero febbre, mal di testa e tosse, per non parlare di una dose non trascurabile di raffreddore. Il vostro bloggatore preferito si aggirava per casa come lo spettro dell’uomo che era, tossendo e starnutendo e maledicendo tutto il pantheon induista.
Poi venne il freddo. Le temperature si dimmezzarono, il vento soffiò così forte da strappare i rami dagli alberi e la pioggia cadde così forte da filtrare tra le assi del tetto e bagnare i preziosi volumi della libreria del vostro bloggatore preferito. Egli, bloccato in casa da un’infausta mutua, non poté fare altro che continuare a tossire, starnutire ed estendere le proprie maledizioni ad alcune divinità minori del Bangladesh mentre pittava le pareti di bianco ed arancione.
Infine, tornò il sole, e con esso le ferie tanto agognate, che forse porteranno il vostro bloggatore preferito sui lidi francesi, forse nelle pianure serbe o sulle coste montenegrine, forse più semplicemente sulle aride e fresche alture di St. Oderich, mentre ormai i pomodori bramano di essere raccolti.
Ed altre meravigliose avventure.
Note estemporanee di zio Lusky:
State alla larga dagli anarchici informali, gli anarchici per bene si riconoscono perché danno sempre del lei e dicono buongiorno, buonasera, prego, si accomodi, e grazie.