Al cinema con KarmaChimico: Milk, di Gus Van Sant, con Sean Penn ed altri tizi che ti piacerebbe non trova" />

26/2
2009

Al cinema con KarmaChimico: Milk

Il titolo che avevo in mente, ma non ci stava, era:


Al cinema con KarmaChimico: Milk, di Gus Van Sant, con Sean Penn ed altri tizi che ti piacerebbe non trovare attraenti


Di cosa parli "Milk" ormai lo sanno tutti, è la storia di due lattai omosessuali nella San Francisco degli anni ’70. Epica la battuta "Ma questo non è latte!", con la quale vi ho appena fatto vomitare. Ops, scusate, ho fatto confusione con una barzelletta del ’92, errore mio. "Milk" in realtà è il nome del protagonista, tale Harvey Milk che negli anni ’70 a San Francisco ha vinto l’oscar per la migliore interpretazione di Sean Penn (quando gli oscar si consegnavano a San Francisco, c’erano categorie strane). Il film io l’ho visto un paio di settimane fa e m’è piaciuto assai, anche se di Van Sant preferisco sempre quello in cui nascondeva una telecamera sotto il cappello di un tizio e poi lo mandava a scuola a sterminare tutti i suoi amici (tratto da una storia vera).

(Van Sant fa scherzi del genere)

Di seguito invece la trama della versione censurata di Milk, quella che la Rai in un lontano futuro trasmetterà in seconda serata, preceduta dal disclaimer "Attenzione! Questo film potrebbe farvi provare il pruriginoso desiderio di abbassare lo sguardo sulla persona accanto a voi in spogliatoio. Non guardatelo, lo trasmettiamo solo per impedire ad altri di farlo."

Milk: the vatican edition
Harvey Milk ed un suo amico si trasferiscono a San Francisco per aprire un negozio di sviluppo fotografico. A causa del loro essere forestieri, gli abitanti del quartiere inizialmente li accolgono con una certa ostilità, ma in breve tempo attorno al loro negozio si raccoglie un nutrito gruppo di fotoamatori provenienti da tutto il paese. Milk decide allora di impegnarsi in prima persona contro la violenza e le discriminazioni subite da lui e dai suoi amici riuscendo infine, nonostante l’avversione della maggioranza non-fotografa, la titubanza di una parte dello stesso ambiente fotoamatoriale e le numerose sconfitte che si succedono negli anni, a farsi eleggere come consigliere comunale, diventando la prima persona manifestatamente appassionata di fotografia a ricoprire una carica pubblica negli Stati Uniti e ad ottenere il riconoscimento di importanti diritti civili. Alla fine, purtroppo, verrà comunque ucciso da un ritrattista represso a causa del suo terribile taglio di capelli.

Durata: 42’.

Note estemporanee di zio Lusky:
State alla larga dagli anarchici informali, gli anarchici per bene si riconoscono perché danno sempre del lei e dicono buongiorno, buonasera, prego, si accomodi, e grazie.




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