17/9
2010

Il potere politico nasce dal tubo di scappamento

C’è questa pubblicità che mi ha innervosito e vorrei approfittare di questo balcone virtuale su questa piazza venezia virtuale per spiegarvi tosto di che pubblicità si tratti e del perché e del percome.

Amici, romani, concittadini.

C’è questo gruppo di pecore in mezzo alla strada, che protesta per qualche motivo. Una fila di automobili è ferma in attesa che gli ovipari ovini rinuncino alle proprie rivendicazioni e lascino libera la carreggiata, così da poter tornare a casa in tempo per la finale di x-factor. All’improvviso, arriva un’auto che procede spedita, il gregge di kebab crudi si apre per farla passare e poi si richiude su se stesso, senza la minima considerazione per quegli onesti concittadini che da tempo stazionavano in silenzioso e paziente appoggio alla loro lotta. L’auto a cui così graziosamente viene ceduto il passaggio è la Mersedes classe A. Il claim suona più o meno "Il rispetto bisogna guadagnarselo".

Ora,

(amici, romani, concittadini)

questa pubblicità mi sembra emblematica di due cose. Ve le riporto col trattino davanti così non vi distraete.

- Secondo il marketing della meserdes, e mi sa anche secondo la clientela della mersedes, il rispetto uno se lo guadagna attraverso l’eroico atto di sborsare una vagonata di soldi per comprare le loro macchine da medioborghesi sboroni. Puoi anche passare le giornate a Nairobi a curare malattie tropicali a piccoli orfani sordomuti tifosi dell’Hellas, ma se non hai i soldi minimo per una classe A, non ti sei "meritato" nessun rispetto e schiatti in fila con gli altri. In questa metafora, noi non siamo gli automobilisti sfigati, siamo le pecore.

- I guidatori di mersedes, ma lo stesso si può dire anche dei guidatori di audi, alfa, bmw, qualsiasi suv e qualsiasi auto pretenziosa per la quale devi sborsare un sacco di pilla, non sono tenuti al rispetto delle stesse regole degli altri automobilisti. Come Neo in matrix, essi sono creature speciali in grado di fare qualsiasi cosa ed in particolare sorpassi in colonna, a destra, sopra e sotto le altre automobili, parcheggi selvaggi, sfanalate in autostrada e dispregio totale della precedenza. Questo esclusivamente in virtù della loro encomiabile capacità di firmare assegni ai concessari, che li distingue dai comuni mortali i quali, per esempio, se c’è un branco di animali di traverso sulla strada non procedono dritti senza rallentare, ma si fermano ed imprecano e suonano il clacson e al limite scendono e prendono a calci la pecora attirando così le ire del nerboruto abbruzzese che le stava pigramente sorvegliando. In questa metafora, noi siamo ancora le pecore. Tranne gli abbruzzesi che sono l’abbruzzese.

Perché i guidatori di mersedes fanno così? vi chiederete voi, se non altro dopo aver letto la frase precedente. La risposta è presto detta: se hai pagato il triplo di quello che hanno pagato gli altri per avere fondamentalmente lo stesso servizio, ovvero la capacità di spostarti da un posto all’altro dando un senso alla guerra in iraq, è ovvio che ti senti un cretino se non godi di qualche beneficio extra. E certo, gli interni in pelle hanno quel buon profumo di selvaggio che attizza le fotomodelle anoressiche, i sedili che ti scaldano il culo sono una gran comodità, ma ben presto ti rendi conto che non valgono quei due anni di stipendio di un operaio che li hai pagati. Sai cosa li vale? La capacità di comportarti come se la strada fosse un’estensione curiosamente lunga del vialetto di casa tua e fottertene allegramente di tutti gli altri automobilisti, il tutto mentre le pecore ti cedono il passaggio intimorite ed ammirano la tua potenza.

In realtà resti un cretino, ma almeno arrivi a casa prima degli altri.

Se pensate che parli per invidia, siate resi edotti del fatto che la classe A mi fa sanguinare gli occhi dallo schifo e che non la guiderei neppure se minacciato con un disco di tiziano ferro, e lo stesso vale per quasi tutte quelle altre macchine da imprenditore veronese sfigato. Badino lor signori che non sto criticando il modo in cui la gente spende i propri soldi, ma la presunzione che il fatto di aver speso dei soldi per una supposta con le ruote dia loro dei diritti speciali, o almeno che glieli dia su quel tratto di strada che io devo percorrere ogni giorno da casa al bunker. Per me, tutto quel patrimonio che avete messo da parte evadendo faticosamente il fisco per anni potete dilapidarlo come meglio credete. Auto, droga, concittadini. Sapete come lo spenderei io, quel mucchio di soldi?

Mi comprerei un gigantesco gregge di pecore e lo incollerei in mezzo alla vostra strada del cazzo.

Note estemporanee di zio Lusky:
State alla larga dagli anarchici informali, gli anarchici per bene si riconoscono perché danno sempre del lei e dicono buongiorno, buonasera, prego, si accomodi, e grazie.




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