Tremonti dice che crede nel posto fisso. Che idea bizzarra, a me non sarebbe mai passata per la testa l’idea che la certezza di avere un lavoro dal quale non ti possono cacciare a calci dalla sera alla mattina fosse preferibile al brivido di non sapere cosa succederà allo scadere del contratto, all’emozione di riciclarsi semestre dopo semestre in lavori sempre peggio pagati, alla sfida di andare in banca ad elemosinare un mutuo, alle possibilità di conquista che la frequentazione di agenzie interinali ci offre in termini di impiegate/i spiacenti e precarie/i disperate/i quanto noi. E’ strano, ’sto Tremonti.
Note estemporanee di zio Lusky:
State alla larga dagli anarchici informali, gli anarchici per bene si riconoscono perché danno sempre del lei e dicono buongiorno, buonasera, prego, si accomodi, e grazie.