Ora ditemi
che da dieci anni a questa parte non uscite di casa per paura degli algerini davanti la stazione, degli spacciatori marocchini, dei rumeni in periferia, perché vi schifa l’odore del kebab in centro, perché v’inquieta il fatto di non avere mai visto l’epigrafe di un cinese, per sospetto nei confronti delle barbe indiane, quando in realtà è stata una lunga ininterrotta edizione dell’isola dei fumosi a tenervi i culi flaccidi incollati al divano, a farvi barricare il cuore e le finestre, a nutrirvi di ansia e panico.
La libertà, ve la state svendendo come carampane in cambio di una sicurezza che, comunque, nessuno vi darà mai, perché siete così utili e produttivi quando avete paura.
Pur non avendo alcun preciso piano criminoso in mente, io questa sicurezza non la voglio. Chessifà? Voi siete la maggioranza, io al massimo uno. Faccio parte del vostro problema come voi fate parte del mio?
Però ve lo voglio proprio dire, questa presunta sicurezza mi fa schifo, stiamo scivolando nel razzismo e nel fascismo più becero, le vostre paure sono totalmente strumentalizzate ed aumentano di giorno in giorno in base alle esigenze del palinsesto; in altri termini, per quanto facciate tutti i duri ed agitiate i manganelli, non siete che un branco di cagasotto eterodiretti.
Note estemporanee di zio Lusky:
State alla larga dagli anarchici informali, gli anarchici per bene si riconoscono perché danno sempre del lei e dicono buongiorno, buonasera, prego, si accomodi, e grazie.