31/10
2008

Pluff e Magonz e la bolla dell’LSD

Nel magico paese di Ailati, una volta, tutte le idee si dividevano in idee "Pluff" ed idee "Magonz", tutti gli abitanti si dicevano di Pluff o di Magonz a seconda delle idee in cui credevano, e tutto si misurava in base a quanto fosse Pluff o quanto fosse Magonz. I Pluff si vestivano da Pluff, andavano a vedere i film Pluff e leggevano i libri Pluff, mentre i Magonz si vestivano da Magonz, andavano a vedere i film Magonz ed avrebbero letto i libri Magonz, se ce ne fossero stati (i Magonz non amavano molto leggere, a dire il vero!). Per molti anni i Magonz erano stati al potere, e ne avevano combinate di tutti i colori rendendo Ailati un posto molto triste, poi un bel giorno i Pluff si erano arrabbiati ed avevano catturato il capo Magonz e lo avevano legato a testa in giù per punizione. I Magonz rimasti al potere, impauriti, nei decenni successivi governarono con meno ferocia, negando addirittura di essere Magonz e cercando qualche volta accordi con i Pluff (alcuni chiamavano questo modo di governare il "Maguff"). In tutto il paese le idee Pluff si diffondevano tra la gente, ed i Pluff sognavano un giorno di prendere il potere al posto dei Magonz, e trasformare Ailati in un paese ancora più bello.
Le idee Magonz, però, dimenticate da tutti pian piano ripresero terreno, dapprima timidamente, poi sempre più sfacciate, e quando i Magonz tornarono forti idearono un piano geniale per sconfiggere per sempre i Pluff. Un giorno chiamarono i Pluff e dissero che il futuro era Maguff e che le vecchie idee erano morte, che non aveva più senso parlare di Pluff e Magonz, che appartevano al passato, che anche i Pluff dovevano moderarsi e diventare più moderni come già avevano fatto i Magonz. Ed i Pluff, ingenuamente, ci credettero e si adeguarono. I capi Pluff non si chiamarono più Pluff, poi col tempo anche la base Pluff smise di chiamarsi Pluff, nessuno scriveva più libri Pluff o faceva film Pluff o diceva cose Pluff, e tutti cercarono di sembrare un po’ più Magonz. I Magonz, senza più rivali, avevano vinto. Il loro nuovo capo era un signore molto potente dal passato misterioso che riusciva sempre ad avere tutto quello che voleva, ed in breve diventò il presidente di Ailati, imponendo la propria volontà a tutti. I Pluff, sempre meno Pluff, cercarono un accordo con questo capo Magonz, ma egli li ingannò e si prese gioco di loro, dimostrando a tutti gli Ailatani quanto poco intelligenti fossero i Pluff e quanto migliori fossero invece i Magonz.
Di lì a breve in Ailati solo i Magonz giravano a testa alta, le loro idee sembravano le uniche disponibili, mentre i capi Pluff si nascondevano a vedere qualche vecchio film Pluff e a dipingere in solitudine quadri Pluff, protestando timidamente solo quando il capo Magonz ne combinava una di particolarmente grossa, ma senza più voce né idee da sostenere.
Un giorno, un altro bel giorno, un sacco di giovani abitanti di Ailati se la presero a male cominciarono a protestare. Protestavano contro il capo Magonz perché in quel momento al potere c’era lui, e protestavano perché per tutta la vita avevano conosciuto solo idee Magonz e vivevano in un mondo Magonz ma un sacco di cose non funzionavano bene ed altre stavano cambiando in peggio. Non erano contenti, volevano un’alternativa, e non gli importava che si chiamasse Pluff, bastava che fosse meno Magonz. Ad Ailati, però, l’unico sistema di misura era ancora in Pluff e Magonz, così il capo Magonz disse con il suo vocione autoritario che la protesta era organizzata dai Pluff ed i Pluff dissero che i giovani volevano mettere loro al potere al posto dei Magonz. Che strano! Nessuno capiva che i giovani Ailatani non riuscivano neanche più a distinguere i Pluff dai Magonz, e non gli importava che le cose che chiedevano un tempo le chiedessero i Pluff, che alcune fossero le stesse idee a cui i Pluff avevano rinunciato per farsi accettare dai Magonz. "Pluff" era solo un nome che qualcuno una volta si era inventato, un etichetta che si sarebbe potuta sostituire con un’altra, egualmente ridicola. Erano le idee, ad essere belle, e le cose che chiedevano ad essere importanti. E la protesta continuò, nel magico e strano paese di Ailati.

Note estemporanee di zio Lusky:
State alla larga dagli anarchici informali, gli anarchici per bene si riconoscono perché danno sempre del lei e dicono buongiorno, buonasera, prego, si accomodi, e grazie.




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