11/2
2008

Gli impeccabili

Dieci anni fa, Bube era un bravo ragazzo. Aveva la barba ed i capelli lunghi, era trasandato, fumava un sacco di canne e si ubriacava spesso, se ne andava in giro a piedi per le strade del Borgo con una tazza di metallo legata alla cintura. Era bello ed accanto a sè aveva le proverbiali mille donne, di cui alcune fidanzate con altri. A Piccolo Comune Limitrofo, dove abitava, veniva addidato quale pessimo soggetto, tipo da cui tenere alla larga le proprie figlie e sorelle, nonostante facesse volontariato con quei fricchettoni dell’Operazione Mato Grosso e non avesse mai fatto male ad una mosca, non fosse mai stato coinvolto in una rissa, non avesse mai molestato un bambino neanche in fotografia. Viveva con poco, e di lavoro faceva il fornaio, poi è successo chissà cosa. Una sbandata, una crisi di valori, un evento sociologico, chissà.
Bube l’ho rivisto di sfuggita un paio di giorni fa. Aveva ancora i capelli e la barba abbastanza lunghi, ma indossava una tunica immacolata da cui spuntavano due scarpe nere da beccamorto ed una bardatura viola attorno al collo. Difficile dirlo, vista la tunica, ma tutto lasciava supporre che non avesse alcuna tazza legata alla cintura e del resto mi dicono non fumi più sigarette divertenti e si tengalontano dalla bottiglia. Ha promesso anche che non metterà più le mani su una donna, e quando dico "mani" capite cosa intendo. Non fa più il fornaio, è appena stato assunto da una grossa multinazionale, la più grossa di tutte: Chiesa Cattolica. Con la testa alta e lo sguardo assorto Bube entrava in chiesa circondato da altri vestiti allo stesso modo, giovani e meno giovani, e da un tizio barbuto con il la mitra in testa ed un bastone da pastore in mano. Piccolo Comune Limitrofo era in festa, con le bandierine che sventolavano tra i pali della luce ed i parrocchiani che si accalcavano a vedere il loro figliol prodigo, salutandolo commossi, acclamandolo, perdonandogli tutti i peccati di cui prima ingiustamente lo accusavano. Da quanta gente c’era non ci si riusciva ad entrare, in chiesa, e sul piazzale qualcuno aveva scritto con la vernice spray "W don Bube esempio per i giovani". Esempio per i giovani, suvvia, come siamo volubili, come siamo meschini ed ipocriti. Bube non lo conosco più, non so se gli piaccia ancora suonare il bongo o se d’ora in poi userà la propria voce serena e suadente solo per ammansire i poveri in attesa che giunga il regno del suo signore. Io confido nel fatto che una brava persona possa restare tale anche se il destino lo spinge sulla cattiva strada, che le cattive compagnie ed il fumo d’incenso possano rovinarti solo fino a un certo punto, che il nocciolo umano sia resistente, ed il suo nocciolo era molto buono, pieno d’energia brillante. Dieci anni fa, Bube era un bravo ragazzo. Chi l’avrebbe detto che finiva così.

Note estemporanee di zio Lusky:
State alla larga dagli anarchici informali, gli anarchici per bene si riconoscono perché danno sempre del lei e dicono buongiorno, buonasera, prego, si accomodi, e grazie.




5/2
2008

Specialità: metafore alla griglia

Alla fine, Marini ha fallito, il governo istituzionale non si farà, si torna a votare entro Aprile. Ricomincia la campagna elettorale.
Non vi eravate accorti che fosse finita?
Sarete stati distratti, forse eravate in bagno, comunque ora ricomincia.
Il Lestofante Capo e i suoi sgherri ricominceranno a promettere fantasiose mirabilie, il partito cosiddetto democratico e la sinistra continueranno a rinfacciarsi gli errori degli ultimi due anni trovando ancora una volta, tra mille distinguo e calcoli macchiavellici, una parvenza d’unità solo in funzione antiberlusconiana, e noi nel mezzo a decidere chi è meno rivoltante.
Finché c’è il Lestofante in circolazione, poi, è anche semplice: il meno rivoltante è qualsiasi altra cosa, però dai. E’ come essere invitati ad un ristorante in cui metà del menu lo abbiamo già assaggiato ieri e non era buono, l’altra metà l’avevamo mangiato la settimana scorsa e siamo restati per giorni a contorcerci sul water, ed i pochi piatti nuovi suonano invitanti come lo stufato di cavallette. Insomma,

"Tu cosa prendi?"
"Mah, le lasagne alla mortadella con i funghi di ceppaloni mi sono rimaste sullo stomaco, mi sa che stavolta opto per lo stracotto alla milanese con scarafaggetti di fiuggi e scarafaggioni alla romana."
"Ma l’altra volta non ti aveva devastato l’intestino?"
"Sì, ma continua ad avere un aspetto invitante, forse hanno cambiato la ricetta..."
"Ne dubito. Io sarei tentato da questo nuovo stufato di cavallette alla genovese, vedo che lo prendono tutti..."
"Ho sentito dire che ha più o meno lo stesso sapore dello stracotto. E se provassimo gli gnocchi arcobaleno?"
"Mi sa che li fanno con gli avanzi del giorno prima."
"Qualcosa bisognerà pur mangiare."
"Il cuoco dice che è buono tutto."
"Sè, chiedilo a lui. Dicono sia un noto sadico."
"E se andassimo a casa mia a farci due spaghi?"
"Mannò, che palle, restiamo qui, almeno c’è il riscaldamento. Guarda che bell’aspetto hanno quelle zampe di maiale alla vaticana, che ne dici?"

Ecco, il cuoco è un sadico, i camerieri hanno il dito nella minestra e noi invece di pretendere almeno piatti migliori e di spaccare bicchieri per terra fino ad ottenerli, continuiamo a stare seduti composti e trangugiare schifezze che ci faranno stare male, ingannati dal fine design del menu e dall’eleganza delle portate. Al limite, se proprio non ce la facciamo più, digiuniamo solennemente per protesta. Pensare che eravamo una nazione di grandi cuochi, prima che mettessero sulla porta della cucina quel gigantesco cartello "Non disturbare". E noi, da bravi clienti, non disturbiamo.




4/2
2008

Il 72% di questo sito non crede ai sondaggi

Franco Marini, detto Francesco, sta ancora tentando di fare il suo sporco lavoro e già sui giornali impazzano i sondaggi pre-elettorali. Che poi, dato che ancora non si sa neanche con che legge elettorale si andrà a votare, con che alleanze, con che partiti, sono in quest’occasione ancora più dementi del solito. I sondaggisti si sbizzarriscono ad escogitare gli scenari più complessi, a proporre le ipotesi più scombinate, nella speranza che il campione rappresentativo del popolo bufalo dia loro le risposte che vogliono sentirsi dare. Per esempio,
"Per chi voterebbe se l’Unione si presentasse divisa e la Casa delle Libertà unita?"
Cazzo, stravince Berlusconi.
"Mmmhh... e per chi voterebbe se l’Unione si presentasse unita e la Casa delle Libertà divisa?"
Vince lo stesso Berlusconi.
"E se il Partito Democratico si candidasse da solo?"
Si riducono i margini di vittoria di Berlusconi.
"E per chi voterebbe se l’Unione si presentasse unita, la CdL divisa e l’Udc si presentasse per conto proprio in una coalizione di centro?"
Vince ancora Berlusconi. Ma meno.
"E per chi voterebbe, se l’Unione si presentasse unita, la CdL divisa, senza Casini, e il candidato dell’Unione fosse Beppe Grillo?"
Ancora Berlusconi, ma sempre un po’ meno.
(Evidentemente tra due anziani populisti afflitti da delirio di onnipotenza la folla preferisce il più giovane).
"E se gli alieni del pianeta Waltx ci invadono minacciando di uccidere tutti se non vince il centrosinistra?"
"E se la madonna di Fatima te lo chiedesse espressamente in sogno, voteresti per il centrosinistra?"
"E se Berlusconi morisse?"
"E se morendo avesse lasciato detto di sciogliere il partito e votare per gli avversari?"
"E se ti pago?"

Secondo questi primi sondaggi, comunque, se il Partito Democratico si presentasse alle elezioni da solo, ma proprio da solo, senza alleati né avversari, e riuscisse a coinvolgere nella campagna elettorale gli alieni del pianeta Waltx e la madonna di Fatima, pagando, con George Clooney come candidato premier, riuscirebbe ad avere la maggioranza dei seggi alla Camera.
Al Senato no, ma quasi.

Poi qualcuno dovrebbe magari spiegarmi perché mai quei geniacci di Veltroni e complici vogliono cambiare la legge elettorale in modo da garantire finalmente stabilità al governo del paese. Adesso? Proprio ora? In modo da garantirci cinque anni con Berlusconi stabilmente in mezzo alle balle? Ma allora ditelo, che siete fessi.


[Nel frattempo, nel resto del mondo::
Ancora devono dichiarare l’indipendenza, e già i kosovari si divertono a deserbizzare la provincia. Cambiano i nomi alle montagne, riscrivono la storia, s’inventano collegamenti con il mare... Se vanno avanti così, presto in Kosovo non rimarrà traccia del passato serbo (pardòn, albanese-bizantino). Figuriamoci del presente, e dei presenti.]




31/1
2008

Esercizi di democrazia americana

Essendo appena stato vittima di una tragica ed inaspettata* emorragia nasale, potrei starmene qui a sanguinare canticchiando i Baustelle o mettervi in guardia contro i pericoli dell’influenza o di altri malanni di stagione**, ma per una funambolica associazione di idee preferisco invece fare qualche osservazione sulle elezioni americane.
Insomma, in fondo sono loro che governano il mondo, perché perdere tempo a scazzarci su Marini?
E soprattutto, non ci hanno ormai già invaso?
Allora perché non lasciano votare anche noi, dato che oltre tutto ci rompono gli zebedei ad ogni telegiornale?

Mi sarei fatto anche qualche idea sui candidati, ovviamente senza andarmi a leggere i rispettivi programmi elettorali perché ’n c’ho voglia e perché comunque sarebbe un’attività perfettamente inutile, dato che ormai in tutte le democrazie borghesi il programma elettorale conta come i soldi del monopoli.

Hillary ClintonHillary Clinton: l’algida lady, seria e piena di esperienza. Trés chic, ma il mio timore più grande resta: e se poi la beccano nello studio ovale con la segretaria che le aggiusta la calza, e decide che è il caso di dare un’altra bombardatina a Belgrado***?


Barack ObamaBarack Obama: che dire di questo scanzonato galletto hawaiano, reso famoso dai fumetti dei Boondocks? Certo, è giovane, sembra simpatico, ma chi lo dà per possibile vincitore forse non ha ancora notato un particolare scottante nella sua biografia: è nero hawaianoamericano.


Mike HuckabeeMike Huckabee: non scherziamo, quest’uomo ha una faccia che sembra già usata ed un nome più adatto a reclamizzare un trapano elettrico che una guerra in iran.




John McCainJohn McCain: è un veterano del VietNam, gode dell’appoggio di Schwarznegger ed ha praticamente lo stesso nome del più noto personaggio di Bruce Willis, perciò ha serissime possibilità di vincere. Per non parlare del fatto che è maschio, bianco ed i suoi sette figli offrono serie credenziali di eterosessualità. Praticamente è l’americano medio, o suo nonno pedofilo. Il problema è che con un personaggio di Bruce Willis alla presidenza degli Stati Uniti, si prospetta un esponenziale aumento delle esplosioni. In casa e fuori.
Inutili personaggi secondariJohn Edwards e Mitt Romney: abbiamo già perso abbastanza tempo, non trovate?





* Ma fortunatamente priva di conseguenze.
** Portate a tutti i malati una carezzina sulla testa, e dite che è la carezzina sulla testa dello zio Lusky.
*** Ops, sto parlando del Kosovo. Presente? L’avete letto il libro? Lo sapete che si era solo all’intervallo?


UPDATE: per agevolarvi nella scelta, ma soprattutto per non concedere favoritismi a McCain inficiando così l’alto valore democratico di questo mio scritto, ho aggiunto le fototessera di tutti i candidati. Apponete una crocetta sopra la figura che più vi piace.




29/1
2008

Hasta el papa siempre

Hasta el papa siempre
Lo dicevo io, che papa Benedetto DCLXVI aveva il cipiglio bolscevico.
"I beni materiali rivestono una valenza sociale," ha ricordato nel messaggio per la quaresima, "secondo il principio della loro destinazione universale."
Valenza sociale per destinazione universale, claro?
Non nel senso che i beni materiali terrestri sono destinati ad essere spediti su un altro pianeta, bensì in quanto "non siamo proprietari bensì amministratori dei beni che possediamo" e pertanto il papa, il soviet o Gisù in persona possono venire armi alla mano a reclamarli e redistribuirli da ciascuno secondo la possibilità, a ciascuno secondo il bisogno. E guai a voi e pianto e stridore di denti se vi lamentate, dato che "la proprietà delle ricchezze non è un diritto assoluto". Sante parole.

Ora scansatevi, che Giuliano Ferrara deve fare un salto mortale e tornare comunista.




28/1
2008

Sedersi sui monumenti

"O è natale tutti i giorni o non è natale mai."
(Montale e Saba, 1945)

(Vigilia del) Giorno della Memoria. Gli studenti di alcune scuole superiori del Triste Borgo Natio si recano al cinema, dove i loro arguti professori hanno organizzato la proiezione de "Il tempo dei gitani" di Kusturica. Scelta insolita, probabilmente dettata dallo scontro tra il nobile intento di ricordare le persecuzioni (vecchie e nuove) subite dagli zingari e l’incapacità di trovare un film che rappresenti tali persecuzioni e il Porrajmos, il tentativo nazista di sterminare il popolo zingaro.
"Il tempo dei gitani" è un film meraviglioso, si saranno detti in buona fede questi professori, sicuramente commuoverà questi giovani pargoli come ha commosso noi, e li farà sentire più vicini alla cultura ed allo stile di vita del romantico e pittoresco popolo.
Ed avevano ragione, per quanto riguarda il fatto che il film fosse meraviglioso. Peccato che, come spesso succede, i professori partissero dal presupposto che i loro studenti fossero un branco di lobotomizzati disposti ad accogliere in riverente silenzio tanto il film che il successivo monologo sul tema dell’espertone di turno, accogliendo nel loro fertile cervellino adolescenziale lo stesso messaggio e le stesse emozioni da loro ricevute vent’anni fa, come se "i ggiovani" vivessero in un mondo vergine dove esistono solo pleistescion e cellulari. Per fortuna non è così, gli studenti hanno alzato le loro bravi manine ed hanno posto domande che in quattro e quattr’otto hanno messo alle corde gli interlocutori, spiazzandoli, ribaltando le prospettive. Domande che tradivano, purtroppo, il razzismo ed i pregiudizi e le incomprensioni di studenti cresciuti nello stesso posto pulito ed asettico in cui stanziamo noi adulti o adulterati, dove le emozioni vengono sussurrate con garbo a mezza voce, dove il termine "zingari" è sempre associato a furti, omicidi e sporcizia, dove la passione è follia la diversità misurata sul quaderno entrate/uscite e l’ignoranza inoculata a fini elettorali. Domande ed osservazioni comunque perfettamente prevedibili, del tipo:
"Perché far vedere questo film proprio nel giorno della memoria?"
"Cos’ha a che fare quella cultura lì con la nostra?"
"Ma insomma, se vivono in quel modo lì allora ho ragione ad avere paura!"
"Dopo aver visto questo film, io mi sento ancora più lontano dalla loro cultura."
"Rubano, uccidono, rapiscono i bambini... tutti i miei pregiudizi sono perfettamente confermati!"
Non che fosse un argomento facile, gli zingari, l’olocausto, ma non è neanche che servissero un genio della retorica o l’autorità di un premio nobel per smontare questi castelli di carta e di frasi fatte, per insinuare almeno il dubbio, almeno la curiosità, almeno la solidarietà umana. Invece, di nuovo purtroppo, l’espertone non si aspettava tanta impertinenza politically scorrect, e non ha saputo fare altro che abbozzare, arrampicarsi sugli specchi, snocciolare qualche luogo comune che prontamente veniva smascherato, ammettere l’autogoal, cercando disperatamente di far rientrare la discussione sui binari che lui aveva preparato, sul territorio conosciuto della retorica che non nuoce e non serve a nessuno. Il risultato incontestato di tanto giorno di tanta memoria è stato quindi quel "tutti i miei pregiudizi sono stati confermati", a dimostrazione del fatto che le commemorazioni fatte così, per decreto, senza convinzione, fanno più male che bene, sono solo sgabuzzini in cui seppellire coi massimi onori gli argomenti scomodi per potersene dimenticare e dedicare il resto dell’anno agli argomenti seri, la matematica, il latino, l’informatica, l’inglese. Ma poi diventa difficile, come forse hanno scoperto alcuni professori del Borgo, liberarsi in un giorno solo dell’inciviltà che si accumula per tutto un anno, specialmente se si è allo stesso tempo vittime e complici di questa stessa inciviltà, artefici di questa stessa ignoranza.




25/1
2008

Compagni di sbronze

"Avremmo potuto fare di quest’aula sorda e grigia un bivacco di manipoli."

UdeurAlleanza NazionaleFasci di merdaAlleanza NazionaleFasci di merdaStrisciaAlleanza Nazionale




Complimenti, camerati. Bel bivacco di merda siete.




25/1
2008

Storie da osteria

Osteria della Madama
E vabbé, è caduto, eroicamente caduto ma pur sempre caduto, tra gli sputi dei vili e gli sghignazzi degli infami, con la schiena dritta e le gambe spezzate. Ora che se fa?
Prodi in fondo è solo il tipico bravo ragazzo rovinato dalle cattive compagnie e per giunta il suo non è stato certo il peggior governo della storia della Repubblica, come vorrebbero farci credere i baldanzosi stronzini di Libero, ma è pur sempre stato il governo più deludente che io ricordi. Il pupillo di Riina ed i suoi sgagnozzi distruggono, ingannano, offendono, sputtanano, sprecano e schifano, ma non deludono, perché in fondo è tutto nel loro programma elettorale. La gente li vota perché vuole questo. Da Prodi ci si aspettavano invece grandi cose e ne ha fatte poche, piccole, a stento. Per questo ha deluso, pur essendo nettamente migliore del precedente e probabilmente, visto l’andazzo, anche del prossimo. Ma ora, che se fa? Si aspetta, si spera, ci si prepara a tornare alle malghe? Continuo a trovare assai preoccupante quest’alternanza tra incompetenza e delinquenza. Speriamo almeno che non piova, non saprei con chi prendermela.

Ostérié Générale
Pare che grazie ad operazioni finanziarie che si potrebbero eufemisticamente definire "poco azzeccate" un giovane impiegato della compagnia assicurativa Société Générale sia riuscito a far perdere alla propria azienda qualcosa come 5 miliardi di euro. Sarebbe a dire diecimila miliardi di lire. Essendo evidemente più portato per l’informatica che per la finanza, l’impiegato è riuscito a nascondere il buco fino alla settimana scorsa, quando è stato scoperto e denunciato. Il bello è che il colpevole, di tutti questi soldi, non se n’è messo in tasca neanche un centesimo: non li ha rubati, li ha proprio "persi". Ed essendo così bravo a perdere le cose, ora ha pensato bene di far perdere le proprie tracce onde evitare discussioni spiacevoli sulla propria condotta professionale. Cinque miliardi di euro. Deve dare un certo senso di vertigine, la consapevolezza di essersi fumato una cifra del genere: roba da grandi statisti, da amministratori di imprese pubbliche. Questo sì che farà la sua sporca figura, nei peggiori bar di Caracas.

Antica Ostaria vaticana
Secondo il S.P. Benedetto 666, "il secolarismo occidentale è più subdolo di quello marxista". Mi è sempre piaciuto, quel vecchio bolscevico. Ammonisce inoltre dal pericolo che i mass media finiscano in mano ai "manipolatori di coscienze" o vengano asserviti ad un "protagonismo indiscriminato". Ligi come sempre al volere papale, i dirigenti RAI hanno annullato la trasmissione della santa messa.

Osteria al canun
Bossi dice che se non si va alle elezioni subito veneti e lombardi sono pronti a prendere le armi e a fare la rivoluzione. Ma ci pensate? "Rivoluzione": 5 sillabe. Ha già battuto il record dell’anno scorso!




23/1
2008

Scherza coi santi

Investito da un tir di sonniferi è morto stanotte Heath Ledger, il giovane attore che ricorderemo per sempre come protagonista de "Il destino di un cavaliere", ma che più probabilmente passerà alla storia come colui che ha coraggiosamente interpretato il ruolo di Pornorambo ne "I segreti di Brokeback Mountain".

A me piaceva e sono sicuro che il suo Joker sarà spettacolare, ma vaglielo a dire.




22/1
2008

Sai che novità

Certo, ha fatto anche cose buone, ha raddrizzato i conti pubblici e bonificato le paludi pontine, per esempio, o roba del genere. Ma dopo il mercato delle vacche delle poltrone ministeriali, gli sbandamenti sulle liberalizzazioni, le contraddizioni in politica estera, la base americana, i saltimbanchi ed i saltabarricate, i cedimenti a destra e al vaticano, i tentativi di inciucio, il disorientamento (anche geografico) sulla legge elettorale, le strettine sulla "sicurezza", l’inconcludenza sul conflitto d’interessi, l’archiviazione dei pacs, l’indecisione, l’indecenza, il bigottismo, l’affarismo ed i deliri vari dei vari ministri, ministrelli e ministroni, per non parlare degli eclatanti ministronzi, sarà veramente difficile piangere per la fine di questo governo.

Molto probabile, invece, che ci sarà da piangere per il prossimo.




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