8/10
2004

Interessanti aneddoti di vita vissuta

Uno di questi giorni.
Un caporeparto di una qualsiasi azienda nordorientale, specie di mastrolindo noto per il carattere ringhiante e per il pugno di ferro che mostra nei confronti degli operai, chiede la mia assistenza per configurare la firma nell’e-mail.

C.R.: Cosa devo scrivere alla voce "Ufficio o funzione"?
Io: Quello che c’è scritto sul mansionario.
C.R.: Quale mansionario?
Io: Quello scaturito ieri dalla fantasia del nostro Documentation Department su indicazione del Sales & Marketing Manager.
C.R.: Eh?
Io: Guarda qui. Tu sei un Assembly Supervisor.
C.R.: Cosa?
Io: Assembly Supervisor.
C.R.: Stai scherzando? Sulla mia carta d’identità c’è scritto "Operaio".

Dice con tono fiero, e tira fuori il documento per farmi verificare.

C.R.: Ehi... in realtà alla voce "Professione" non c’è scritto niente! Solo delle linee tratteggiate, perché?
Io: Non lo so, probabilmente hanno chiesto informazioni sul tuo conto.
C.R.: Bastardo.

Note estemporanee di zio Lusky:
State alla larga dagli anarchici informali, gli anarchici per bene si riconoscono perché danno sempre del lei e dicono buongiorno, buonasera, prego, si accomodi, e grazie.




7/10
2004

Non ti muovere, anzi resta direttamente a casa

Nonostante nel mio corpo si stia ancora scatenando la versione in scala ridotta dell’epidemia di Spagnola del 1918, ieri sera mi sono incautamente recato a vedere "Non ti muovere" di Castellitto.

Tipo, meglio tardi che mai.
A dire il vero, meglio mai.

Questa notte, ho sofferto incubi nei quali il nasone di Castellitto usciva dai primissimi piani di cui è costellato il film e mi aggrediva inseguendomi per la stanza urlando

"Piangi, bastardo! Perché non hai pianto, mostro insensibile?"

Succede.
Ed il cellulare mi comunica di avere la batteria scarica ed il credito esaurito. Non mi era mai capitato di sentirmi così in sintonia con un apparecchio elettronico. Non scassate le balle, che gusto c’è a stare male se non ci si può lamentare un po’?




6/10
2004

Non pensateci troppo

Talentuoso
nel far incazzare la gente, nell’esprimere il contrario di quello che penso, nell’incespicare mentre mi scuso (è che non ci sono troppo abituato)
sempre
ma l’influenza mi dà quel tocco magico in più.




6/10
2004

I contatti umani procurano virus

Sapete, quando vi dicono:
"Eh, ma internet...
...conosci qualcuno a centinaia di chilometri di distanza e poi non sai come si chiama il tuo vicino di casa. E’ triste. Bisognerebbe riscoprire rapporti più umani."

Balle.
Molto romantiche, ma pur sempre balle.

Sono stato per più di un anno in corrispondenza con una ragazza giapponese, via e-mail; alla fine mi sono rotto un po’ le palle di sentirmi descrivere centri commerciali e zoo canini, ma riconosco che si è trattato di un rapporto molto sano, nel senso letterale del termine.

Venerdì ho avuto la cattiva idea di fermarmi sotto casa a fumare una sigaretta e scambiare quattro chiacchiere con l’inquilino del piano di sotto. In tre mesi ero venuto a conoscenza solo del suo nome: l’avevo letto sulla cassetta per le lettere. Ho così scoperto che le sue misteriose sparizioni periodiche sono dovute al lavoro, che lo spinge ad installare o collaudare macchinari elettrici in giro per il mondo. Etiopia, Pakistan, Cina, posti così. Molto affascinante. Naturalmente potrebbe effettivamente fare il trafficante di droga o il contrabbandiere d’armi, per quello che ne so io in realtà: il fatto che me l’abbia raccontato di persona non mi tutela assolutamente dalla capacità umana di mentire. Non è che se uno fa il trafficante di droga ti stringe la mano e ti dice:

"Piacere, sono Gianmaria. Il mese scorso ho comprato venti chili di eroina in Etiopia, la prossima settimana vado in Pakistan a farla raffinare e per natale la vendo a Pechino."

No, assai più probabile che ti dica:

"Piacere, sono Pierpaolo Lorenzo. Il mese scorso ho installato macchine elettriche in Etiopia, la prossima settimana devo andare in Pakistan per lavoro mentre a natale forse sarò in Cina."

Siamo franchi: il contatto visivo non ti comunica nient’altro che età e sesso apparenti dell’intervistato, il resto sono solo fastidi. Quali fastidi, chiederanno i romantici. Per esempio, poco prima di fumare la sigaretta sotto casa con il mio vicino avevo fatto la doccia; sono tre giorni che sto poco bene, ho il raffreddore e sintomi di influenza.
Questo per aver voluto socializzare con una persona di cui continuo a non sapere nulla e di cui fin da prima mi interessava assai poco.
Aspirine.
Vitamine.
Thé caldo.
Persino l’odiato latte caldo.
Le mie dita zoppiccano sui tasti, la vista è annebbiata, il naso mi duole, sono costretto a rimanere chiuso in casa la sera e tutto solo per aver stabilito un minimo contatto umano con un potenziale contrabbandiere d’armi.

Mi avesse almeno baciato, quello stupido.




5/10
2004

Scan c:\lusky

Now reading: "Saggio sulla lucidità" di tale Saramago
Just watched: "Le conseguenze dell’amore" di Sorrentino
Now listening: Now now solo il rumore della stampante, but yesterevening Aphex Twin and "Desire" di tale Robert Zimmerman
Now feeling: Cold
Now thinking: It’s proprio cold
In the blood: Aspirina, Vitamins, Coffee and some red globules




4/10
2004

Alba nordica

Tra i fumi della tequila e dell’insonnia, riprende il progetto Gay-Gar temporaneamente sospeso lo scorso Luglio. Il locale si aprirà a Copenhagen*, all’inaugurazione pare sarà presente un noto scrittore italiano sulla cui identità preferisco evitare di pronunciarmi, ché se lo viene a sapere si becca un infarto sicuro (non è più un giovanotto) e a me l’idea di avere ammazzato Mario Rigoni Stern non piace.

Ehm.

Si fa per dire, eh, ho detto un nome così.
Inoltre, abbiamo trovato dei finanziamenti. Un misterioso investitore sembra disposto a fornirci i capitali per l’impresa in cambio di un ruolo attivo nel progetto; come contropartita chiede un fisioterapista, un personal trainer ed un chirurgo plastico a disposizione ventiquattr’ore su ventiquattro, nonché sei mesi di ferie pagate all’anno, vodka russa e sigari cubani. Mi sembra, come dire, una proposta estremamente ragionevole.

Bocciati invece i suggerimenti di Nello relativi ad una palestra all’interno del locale: renderebbe tutto così volgare. L’amico Paul (aka Koda Fratello Orso) ha per il momento rifiutato il ruolo di cameriere/intrattenitore in tanga leopardato. Infine, poiché il danese è lingua fondalmentalmente rurale e di scarso consumo, si è decretato unilateralmente che la lingua ufficiale del Gay-Gar sarà il russo, che fa tanto mafia ed è trendy a livello mondiale.

Restano alcuni problemi inerenti al come trasportare a Copenhagen il garage di PornoRambo, ma si risolveranno in tempi stretti.


* Su mia proposta è stata scelta Copenhagen dopo che erano state scartate Londra, Parigi e Vilnius. L’amico GmGasTer sostiene che il suono della parola Copenhagen risveglia la libido maschile, ergo io mi scopro a corto di libido maschile.




1/10
2004

Democratica Treviso 1.1

Il prosindaco gentilissimism ha invitato i vigili urbani ad aumentare controlli e severità nei confronti degli extracomunitari che, sostando di fronte alle vetrine, scoraggerebbero i potenziali clienti dall’entrare nei negozi.

In calce devo aggiungere che non provo alcun particolare sentimento di astio nei confronti degli abitanti di Treviso... ma sto iniziando a provarne. Dico: è possibile? Non è che ve l’abbia imposto il papa, quindi probabilmente vi sta pure bene.




1/10
2004

Ce n’est qu’un débout

Le firme sono state raccolte. Ora niente giochetti, s’ha da fare un referendum e lo si deve vincere, perché questa legge sulla procreazione assistita è oscena, restrittiva, retrograda, ipocrita e classista.

Non siamo chiamati ad una sacra battaglia, ad una crociata contro le forze del male. Non siamo chiamati ad immolarci in nome dei nostri valori, è finita quell’epoca (ma i valori rimangono). Tantomeno siamo chiamati solo ad infastidire questo governo di oscurantisti, moralisti e farabutti. Siamo chiamati a difendere, anzi, a reclamare un nostro diritto. E’una necessità oggettiva, dobbiamo pretendere che i nostri diritti civili si espandano anziché contrarsi. Non solo per principio, ma perché è della nostra fottuta vita che si parla, perché è uno strumento di cui potrei aver bisogno io, mia sorella, mio nipote. Non si sta parlando del sesso degli angeli, si sta parlando di qualcosa che tocca molto da vicino il nostro sistema nervoso, di figli e del diritto ad averli, di salute e del diritto ad averla, di libertà e del diritto ad averla. La scienza può far paura, sicuramente non è autosufficiente, ma quando si parla di vita o di morte o di malattia preferisco affidarmi alla scienza che inginocchiarmi a pregare.

Non è il momento di stare zitti, anche se cercheranno di zittirci. Non possiamo permetterci di perdere per viltà, pigrizia o pudore, anche se avremo al fianco alleati improbabili e discutibili, anche se i prelati ed i loro scherani ci soffocheranno con l’incenso e le menzogne ed i sensi di colpa, anche se gli oscurantisti ed i moralisti ci bolleranno come mostri e ci copriranno di insulti. Alla fine è tutta una questione di carne e sangue, la nostra carne imperfetta ed il nostro maledetto sangue, sui quali nessuno si può arrogare il diritto di avanzare pretese.




30/9
2004

Thanks for waking life

27 anni fa, secondo alcuni, iniziava il postmoderno. Le superpotenze eseguivano test nucleari ma si firmavano accordi per il disarmo, a Roma si svolgeva una grande manifestazione in occasione dei funerali di Walter Rossi, in Cina tornava al potere Deng Xiaoping. Elvis Presley e Groucho Marx erano morti da un mese e mezzo, Nabokov da tre, Andrea Pazienza iniziava la sua fulminante carriera artistica, al cinema si vedeva il primo Lynch, il primo Guerre Stellari, Buñuel, Truffault, Spielberg e la Febbre del Sabato Sera, mentre usciva "September 30, 1955" dedicato alla morte di James Dean. Da noi spopolavano ancora i cantautori, ma il centro del mondo era Londra, incendiata dai Clash ed indignata dai Sex Pistols mentre pure io, da tutt’altra parte, mostravo il culo al mondo e strillavo niente male.




29/9
2004

Un lungo applauso di noia

Silenzio dissenso




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