15/11
2005

Fonti di energia alternative

Con un certo disappunto, ho scoperto che da quando mi sono trasferito a Villa Gelida pago la corrente elettrica in base alla tariffa D3, ovvero "abitazione non di residenza". Saranno tre anni tra qualche giorno, ed io mai me n’ero accorto prima perché delle bollette mi sono abituato a guardare soltanto importo da pagare e scadenza della medesima. Ora, perché l’enel mi abbia fatto questo scherzo rimarrà un mistero per sempre; pare comunque che spedendo un certo quantitativo di documentazione marcabollata l’enel sia disposta a rimborsarmi il maltolto, ovviamente a tempo debito. Spenderei volentieri due parole anche sul numero verde dell’enel e su quanto sia difficile riuscire a parlare con un operatore umano, ma dato che al quinto tentativo ho trovato una persona gentile ed apparentemente competente eviterò di infierire.
Resta invece nel limbo il mio ultimo reclamo contro la telecom per altri 125 euro miei di cui si sono truffaldinamente appropriati...

(sì, io pago una speciale tassa sull’Energia e le Telecomunicazioni. Funziona così: periodicamente qualcuno si incamera i miei soldi, io devo preoccuparmi di scoprirlo, contattarlo e cercare di farmeli restituire. Se ci riesco, a costo di innumerevoli sedute al telefono e gocce di biancospino per abbassare la pressione, loro si saranno comunque goduti di diversi mesi di interessi e saranno pronti a sferrare un nuovo attacco al mio sistema nervoso nella bolletta successiva.)

Per fortuna continuo ad attingere a forme di energia più sane e pulite di quella elettrica. Sì, è come temete: mi riferisco ad Amormio, al tai chi ed ai frollini con il 75% di cacao (per non parlare di quella meravigliosa colla da fiuto, naturalmente). Grazie a questi riesco persino a tirare avanti in questo lungo e gelido inverno (tecnicamente autunno, ma qui è uguale) ammantato nel crepuscolo perenne.

Un’altra forma di energia potrebbe essere l’apertura della nuova Unità di crisi ad opera di alcune canaglie, che a quanto pare cercano ancora (e ancora, e ancora!) di fare e diffondere cultura nel web. Bah. Irriducibili ottimisti, avete tutto il mio supporto ed il mio pigro impegno ma non credo che questo basterà a procurarvi una querela.

Note estemporanee di zio Lusky:
State alla larga dagli anarchici informali, gli anarchici per bene si riconoscono perché danno sempre del lei e dicono buongiorno, buonasera, prego, si accomodi, e grazie.




7/11
2005

Banlieu, appunti per un approccio costruttivo alla rivolta

I giovani che danno fuoco alle auto hanno capito tutto: non lo fanno perchè non possono permettersele, le bruciano per non volerle. (F.Beigbeder, Lire 26.900 )

Da giorni si parla dell’insurrezione scoppiata tra i giovani di origine straniera della periferia parigina, degli incendi, dei feriti, degli arresti. E’ trascorsa l’undicesima notte. Questo significa che per undici volte il titolista de La Repubblica ha dovuto cercare variazioni sul tema "La notte più difficile", una faticaccia. Che tra i rivoltosi serpeggi il malcontento francamente mi sembra comprensibile: non solo sono relegati ai margini della società francese, vivono di merda e vengono definit "feccia" dal ministro degli Interni, ma dopo dieci giorni di accesa protesta (per usare un eufemismo) tutta l’attenzione dei media italiani viene rubata loro da quel furbone di prodi che osa esprimere un’opinione indicibile: se non si fa qualcosa per migliorare lo stato delle periferie italiane, un giorno potrebbero scoppiare rivolte anche in italia. Scandaloso*. Come dire che se non si fa manutenzione ai treni, prima o poi possono deragliare. Chiaramente il governo si è offeso. E si saranno offesi pure i giovani parigini, a farsi fregare audience così dopo undici notti in bianco. Questo dà loro diritto a bruciare auto, chiese, scuole, centri commerciali? Francamente sì.
Capisco che di primo acchito tutte quelle fiamme, il fumo, i pulotti possano destare preoccupazione: sono tutte cose che culturalmente associamo ad immagini negative**. Cerchiamo però di superare questi pregiudizi atavici e di guardare con occhio disincantato ai numerosi aspetti positivi della vicenda, finora trascurati da gran parte dei media. Innanzi tutto la ricostruzione creerà un sacco di posti di lavoro, a due passi da casa e senza dover andare fino in iraq; in generale, si possono considerare incendi e saccheggi come un favoloso propulsore per l’economia, basti pensare che una volta terminati gli scontri mezza parigi avrà bisogno di cambiare auto, cambiare i vetri alle finestre, ritinteggiare casa, ecc. Nel frattempo, trovare parcheggio è diventato molto più facile, si riduce l’inquinamento provocato dai gas di scarico e si incentiva l’impiego dei mezzi pubblici. Gli incendi permetteranno tagli alle ingenti spese di illuminazione pubblica, rendendo ancora più romantica la città; non mi stupirebbe che aumenti anche il turismo. Vogliamo infine parlare di quanto sia più sano, per questi giovani, sostituire all’indolenza dell’ennesima serata davanti alla tivvù l’entusiasmo di un allegro falò con gli amici? Il ricreare legami comunitari con i vicini di casa, lo scoprire e l’incontrarsi, il trascorrere una notte all’aria aperta?
E’ quasi un peccato, quindi, che le miopi istituzioni francesi stiano cercando di sedare la rivolta. Come? Tramite i potenti mezzi della civiltà occidentale contemporanea, laica e progressista. Una fatwa, ça va sans dire.

(Nel frattempo, in un paese limitrofo un noto politico legato alla mafia fa da testimonial per un telefonino e nessuno accende neanche un cerino?)


* Per qualche motivo che non mi so bene spiegare, prodi crea scompiglio anche quando parla del caffè che si è bevuto la mattina. Dice cose banali al limite del qualunquismo e ben conosciute da tutti e rischia di passare per che guevara.
** Cfr. D.Alighieri, "La divina commedia".




3/11
2005

Le avventure del giovane guerriero Tai-C

Nonostante io ricopra ormai la veste di intellettuale di riferimento per ampie fasce della popolazione coprofila del triste borgo natio, durante l’estate appena trascorsa una serie di riflessioni e considerazioni personali mi hanno spinto alla conclusione che forse potrei anche riprendere in mano l’ipotesi di valutare la possibilità di un’eventuale ripresa di una qualche attività fisica.

Con estrema determinazione, come potrete notare.

Non che mi dia fastidio il fatto di sbuffare come un mantice a partire dal secondo scalino, il rumore di cerniera arrugginita proveniente dalle mie giunture mi sembra tutto sommato musicale e non mi causa particolare ansia il fatto di avere una pressione più alta di quella un dirigibile incendiato. Semplicemente voglio essere un guru completo sotto ogni profilo, diventare un riferimento morale per la plebe e soggiogare le masse con lo sguardo. Inoltre, l’ultima vecchietta che ho provato a scippare mi ha divelto la mandibola con una sberla.
(Certamente avrei potuto schivare la sberla grazie ai miei innati riflessi, ma quando mi è venuto in mente l’autobus era già al capolinea, la vecchietta era scesa tre fermate prima e soprattutto un infermiere del pronto soccorso si stava occupando di farmi riacquistare i sensi.)
Ho preso quindi in considerazione tutti gli sport del mondo per valutare quale fosse il più adatto a me. Alcuni li ho dovuti scartare per pregiudizi politici e culturali, come il calcio ed il lancio del tronco; altri per spirito di sopravvivenza, come il wrestling, il rugby, la roulette russa; altri ancora li ho eliminati dalle possibili scelte perché troppo lontani dal mio sentire spirituale, come la pallavolo, la corrida ed altre forme di lotta contro gli animali. Per farla breve, dopo mesi di profonda analisi introspettiva ho infine limitato le mie opzioni a tre: la pallacanestro, la briscola ed il Tai-C.
La pallacanestro l’ho scartata perché l’avevo già fatta alle medie e non arrivavo all’altezza del pallone.
Sulla briscola sono stato parecchio indeciso, sono sicuro che avrei delle buone carte per primeggiare.
Alla fine ho preferito provare il Tai-C perché così potrò imparare a fare le palle di fuoco e polverizzare i miei nemici in giro per la galassia.

Ed è così che ieri sera sono andato alla mia prima lezione di Tai-C. Il corso si tiene in una specie di scuola ninja segreta nascosta sopra un concessionario d’auto, nella quale in altri momenti insegnano anche meditazione, biodanza, volo astrale e lotta transenergetica contro lo stress da menopausa; forse è per questo che l’aria è pregna di incenso ed alle pareti sono appese le immagini delle divinità indiane più in voga (Ganesh e Manitù, direi, ammetto di non essere molto ferrato in materia), ma superato il primo impatto da "dovecazzosonocapitatosignoregisù" l’ambiente si rivela molto rilassante e raccolto. I miei colleghi spaziano dalla casalinga in disarmo alla studentessa depressa, dall’artista evanescente ed anche un po’ sulfureo alla vecchietta che vuole lottare contro il crimine al giovane lavoratore iperteso che vuole conquistare il mondo, (oh. questo sono io) il Maestro è il Maestro e su di lui non si discute perché a nessuno piace farsi sfondare il torace con uno sguardo laser, tanto meno a me. Pare che le palle di fuoco non siano nel programma principianti e non ho neanche visto le spade laser in azione, anche se l’atmosfera era nel complesso molto jedi. Non importa, la fretta è la via del Lato Oscuro ed io non ho intenzione di farmi sgamare. Ci siamo invece esercitati a lungo nel ruotare palle di energia, raccogliere mele e sollevare ciotole, nozioni che mi rendo conto potrebbero lasciare perplessi i più ma sono comunque molto più pratiche ed interessanti di quanto si possa imparare in cinque anni di sociologia*.



* Per quanto questa affermazione possa suscitare malumore nell’ambiente accademico, va riconosciuto come allo stato attuale del mercato del lavoro le mele tolgano la fame molto più efficacemente di qualsiasi teoria paretiana.




2/11
2005

Il bizzarro mondo dei lemming

Succede che avevo in programma di passare questo lungo fine settimana a Venez a casa dell’amico Julio Maria Gonzales (GMG per gli amici frettolosi) ma l’idea è saltata perché tutti e due avevamo troppi impegni.
Succede che i miei impegni consistevano in:

- tagliarmi le basette a forma di trapezio rovesciato;
- lavare i piatti;
- installare il fotosciop 9 e constatare come anche stavolta i miglioramenti si riducano alla grafica delle iconcine nel menu laterale;
- varie ed eventuali.

Succede che dovevo andare al mart ed invece spaventato da voci di corridoio che garantivano intasamenti dall’ingresso del museo fino al Pian delle Fugazze ho preferito fare altro, nello specifico andare a pattinare nelle nebbie della zona industriale deserta. Succede che ho iniziato a leggere un libro di Qi Gong preso in biblioteca il mese scorso, per rilassarmi. Funziona. Mi sono addormentato a pagina 5.
Succede che era da un bel pezzo che non vedevo i miei mostricciatoli da compagnia e sono uscito a mangiarci una pizza assieme, e che per motivi inspiegabili mi pare che metà di loro abbiano perso il dono della parola negli ultimi mesi. Non che io fossi al massimo dello splendore e magari alcuni dei miei mostri a stare zitti ci hanno pure guadagnato in astuzia apparente, però uno a trovarsi di fronte quattro persone che si fissano in silenzio si pone delle domande. Poi se ne fotte delle risposte, non ci pensa più e torna a guardare Pornorambo che limona con la morosa, che è anche più divertente.
Succede che la mia pasta con i broccoli non è più quella di una volta. Saranno i broccoli? Sarà che invecchio? Sarà l’inflazione galoppante e la minaccia dell’aviaria? Succede che monsieur Nello faccia ormai la spola tra il triste borgo natio e la bosnia, dove si dedica ad attività meravigliose quali: imparare a fumare, tacchinare le ragazze, partecipare ai festeggiamenti per la fine del ramadan in qualità di capretto sacrificale (o qualsivoglia animale nero e peloso). Succede che monsieur Pornorambo sia andato in cura da uno stregone niù eig facendosi prescrivere, dopo un’attenta ed accurata analisi medica, medicine sulfuree e estratti di piante fotosensibili. Perché lui dovrebbe indubbiamente fare l’artista.
Questo per dire che stiamo tutti bene, grazie per l’interessamento.

Succede che nel frattempo un mio amico da londra* mi scriva:
"ogni tanto faccio l’oservatore del tuo blog. Non sono ancora riuscito
a fare il passo di "partecipate", probablimente perché il tema central
di tutte le discusssion italine sono ossesionativamente (non so se
essiste qulle parola) dipinte dalla politica. Qui, a nessuno frega
niente de la politica, finché funzioni, o lameno finché non ha
l’apparenza di funzionare. Qua tutti stano bene (in senso
finanziario), percui si lasciano perdere nel abisso del menefreghismo.
ahhh...dolce vita da lemmings.... non é male. Finche non viene premuto
il bottone "complete suicide". Ahh...che belli i fuoci d’artificio che
fanno.... sul 286 andavo per fino a rallentatore....
"
Magari l’italiano non è perfetto ma il concetto mi pare chiaro.

Succede che ho sonno ed il tempo e l’aria ed il triste borgo natio fanno schifo e sarebbe forse il caso di levare ormeggi fisici e spirituali prima di fare la fine del lemming, no?


* Almeno credo che sia a londra... potrebbe essere di nuovo in nepal, per quello che ne so.




21/10
2005

E luuc into da fiuciur

Federazione dei Liberi Comuni Italiani, Ottobre 2015: si avvicina al termine del mandato il terzo governo berlusconi, succeduto per volontà popolare a cinque anni di governi dell’Unione relativamente stabili (governi Prodi-Fassino-Prodi-Mastella-Luttazzi). Alcuni dei 5642 Liberi Comuni che compongono la Federazione, nata nel 2012 grazie alla Riforma Calderoli dalle ceneri dell’obsoleta Repubblica Italiana, hanno passato negli ultimi anni dei momenti di crisi o di vera e propria emergenza (ma "Un’emergenza stabile e consolidata non si può più considerare una vera emergenza", come ha sottolineato a questo riguardo il premier Berlusconi). Da fiuciur Lampedusa, per esempio, è ormai da anni sotto osservazione da parte dell’ONU a causa dei Campi di Eliminazione Permanente ospitati sull’isola, per quanto ad ogni ispezione tutto risulti perfettamente aderente alle disposizioni ministeriali, dalla schedatura del dna degli immigrati fino alle norme igieniche di sepoltura. Anche Locri vive dei momenti difficili: il presidente della Regione Calabria S.p.A., in quota Unione, è stato recentemente torturato, sodomizzato ed ucciso sulla pubblica piazza da alcuni sicari, mentre si recava ad un processo dove figurava come testimone contro alcuni boss mafiosi. Si tratta del cinquantaquattresimo uomo politico che viene assassinato in questa Regione S.p.A. negli ultimi dieci anni ed il ministro dell’Interno Calderoli ha incoraggiato i cittadini (che in massima parte hanno disertato i funerali) ricordando loro che lo Stato in Calabria c’è, tutti i giovedì dalle 11.30 alle 12.00. Il Presidente del Consiglio ha inviato un MMS di cordoglio alla vedova ed ai figli, che non si sa come se la caveranno dato che hanno quarant’anni ed una laurea ma come molti coetanei ancora non sono riusciti a trovare lavoro. Del resto, pur avendo un lavoro, non si sa come se la sarebbero potuta cavare lo stesso: secondo alcune stime lo stipendio medio di un lavoratore dipendente si esaurisce in quattro giorni, dieci ore e trentadue minuti, dopodiché è necessario ricorrere ad un prestito fiduciario mensile presso una delle aziende autorizzate dal governo (oggi tutte appartenenti al Gruppo Mediolanum, mentre fino al 2011 si poteva ricorrere anche alle Coop).
Nonostante gli inviti del governo a spendere, i consumi si vedono quindi drasticamente ridimensionati sia a causa della perdita di potere d’acquisto degli stipendi, sia a causa del costante aumento dei prezzi: un chilo di pasta costa dieci euro, le zucchine geneticamente modificate vengono tre euro l’etto, una carota biologica rappresenta il tipico piatto di mezzo ai pranzi nuziali. Al contrario, come sottolinea il ministro per l’Economia, la Razzia e la Truffa Cesare Previti, il prezzo della carne è calato considerevolmente: tanto quello del pollame, ormai da dieci anni a rischio di influenza aviaria, quanto quello del manzo, che può trasmettere la Nuova BSE e la tosse bovina, o quello della carne di pecora, minacciata dallo scorbuto ovino e dalla pertosse degli animali a pelo lungo, e persino quello del maiale dopo le recenti minacce dei Testimoni Intransigenti di Allah di contanimare i macelli suini con l’antrace. Il ministro Previti smentisce quindi le voci sull’aumento dell’inflazione ed esorta i cittadini a smettere di lamentarsi e mangiare più carne, per quanto il suo collega ministro della Salute Umberto Bossi continui a ripetere che la pandemia può scoppiare da un momento all’altro ed inviti tutti i cittadini a sottoporsi alla vaccinazione contro influenza, tisi, tetano, morbillo, orecchioni e demenza senile (kit di vaccinazioni casalingo: 349 euro per i comuni cittadini, solo 95 euro per le categorie a rischio). Non desta invece particolare allarme il "raffreddore dei topi" che ha sterminato in tre mesi l’intera fauna rattifera di roma, milano e napoli ed avrebbe causato la morte di ottantasei persone; "Nei due terzi dei casi," avrebbe dichiarato rassicurante il ministro Bossi, "si trattava di meridionali".
Difficoltà all’economia pubblica derivano invece dalle sanzioni per le ripetute violazioni dei Protocolli di Kyoto, provocate anche dall’attivazione delle nuove centrali a carbone che secondo le intenzioni del ministro alle Attività Produttive Piersilvio Berlusconi avrebbero dovuto diminuire il costo dell’energia, ma invece producono soprattutto molta polvere. Nella maggior parte dei Liberi Comuni si può ormai circolare in auto solo il Lunedì, ma molti preferiscono andare a piedi anche quel giorno perché un pieno di benzina costa ormai oltre i duecento euro: questo, purtroppo, è uno degli effetti collaterali delle operazioni bellico-umanitarie in Iraq, Iran, Siria, Libia e Palestina, alle quali la Federazione dei Liberi Comuni Italiani partecipa a titolo di fedele alleata degli Stati Uniti del presidente Giorgi Tripliu Bush. Non tutti i conflitti hanno queste conseguenze negative, sottolinea però con entusiasmo il ministro degli Esteri Bruno vespa: dopo il definitivo risolvimento della crisi afghana (2010) il prezzo dell’eroina è calato del 40%, mentre dal commissionariamento dei governi boliviano e venezuelano da parte degli Stati Uniti ci si aspetta effetti positivi anche sul commercio della cocaina. Il ministro della Religione di Stato, Francesco Rutelli, su consiglio della Santa Sede ha redarguito Vespa accusandolo di voler legittimare il ricorso alle droghe, ma il ministro degli Esteri si è limitato ad osservare come, secondo gli ultimi sondaggi, eroina e cocaina siano usate abitualmente dal 62% dei giovani italiani (dove per giovani si intende tutti quelli che sono costretti a rimanere a casa dei genitori a causa della mancanza di occupazione, quindi il 76% della popolazione tra gli 1 ed i 45 anni). La diatriba è fortunatamente rientrata senza che venisse dispensata alcuna scomunica.
Gli abitanti dei Liberi Comuni sono in effetti un po’ preoccupati, non tanto per la criminalità organizzata, l’inflazione, l’inquinamento o le guerre, quanto per le minacce di attentati che ogni giorno vengono trasmesse in televisione (quella analogica tradizionale, il Digitale Terrestre stenta ancora un po’ a prendere piede). Apprensione è destata pure dalle dichiarazioni dei Precari Armati per la Democrazia, che a titolo di provocazione manifestano quotidianamente indossando un passamontagna arcobaleno e brandendo un kalashnikov color ciclamino, ma da quando il loro leader Casarini è stato nominato ministro per lo Sputtanamento del Dissenso il pericolo che queste manifestazioni si traducano in un’opposizione concreta è diventato puramente aleatorio. La principale causa di ansia nel Paese, in effetti, è attualmente rappresentata dalla decisione di Lapo Elkann di lasciare la Clinica dei Famosi nonostante il voto contrario del pubblico; in seguito a questo annuncio il consumo di psicofarmaci, antidepressivi ed ansiolitici presso la popolazione, già attestato regolarmente attorno alle sei pastiglie al giorno, è aumentato di un’ulteriore pillolina .
Sempre rilassato e sorridente, invece, il Presidente Berlusconi riesce a far approvare per decreto tre nuove riforme: la riforma elettorale, secondo la quale viene fissata una nuova soglia di sbarramento al 15% per tutti i partiti il cui nome non comprenda la parola "Italia" e viene elargito un premio di maggioranza a quei partiti che, appunto, nella legislatura precedente le elezioni facevano parte della maggioranza; la megadevoluscion, con la quale si delega parte del potere legislativo ai portinai di condominio o, dove assenti, al parroco locale; la riforma della par condicio, che assegna quote di apparizione televisiva ai diversi partiti in proporzione alla loro partecipazione alle cene a casa del premier, più un premio di maggioranza del 400%. "E’ un giorno triste per il paese. Voglio tornare a fare il mio lavoro." si lamenta il leader dell’opposizione Romano Prodi, ospite della nuova trasmissione di musica, cucina, motociclismo e politica condotta da Ligabue.
("Anche noi." gli fanno eco i rappresentanti di otto milioni di neodisoccupati, presenti in studio.)




14/10
2005

Governo riformatorio

"E’ un giorno triste per l’italia", dice un giorno sì ed uno no il Prodino. Non che ci sia molto da ridere, in effetti, e lui dovrebbe saperlo meglio di tutti.

Quello che ho capito di questa riforma elettorale è che qualche anno fa secondo il centrosinistra si potevano tranquillamente fare riforme elettorali anche senza il consenso dell’opposizione ed a pochi mesi dalle elezioni, mentre per il centrodestra questo era un atteggiamento antidemocratico ed inaccettabile. Ora entrambi gli schieramenti hanno cambiato opinione. Inoltre, ho capito che il maggioritario dodici anni fa era l’unico modo per dare stabilità alla democrazia italiana mentre ora come il proporzionale nessuno mai. Così almeno vuole il popolo, afferma il Lestofante Capo. Ma quando gliel’hanno chiesto, al popolo? Perché nessuno mi dice mai niente? Mi ricorda tanto quel tizio di AN che nel film della Guzzanti continua a ripetere ostinatamente compiaciuto: "Il pubblico non vuole vedere questi programmi." Mah. Che poi fino a poco tempo fa mi pare che a volere indietro il proporzionale fossero due, tre capipartitino al massimo. Ora, la maggioranza dei parlamentari! Domani, il mondo!

Non ho capito invece come funziona la riforma, con questo premio di maggioranza e lo sbarramento che però cambia se sei coalizzato o non coalizzato o semicoalizzato o incazzato o catalizzato o alcolizzato ed i collegi uninominali e il senato e le preferenze ed il fatto che l’interesse del paese coincida sempre misteriosamente con quello di chi si trova davanti al microfono. Non che mi stupisca, eh, che da queste parti se n’è mangiata di polenta da quando si credeva ancora alle dichiarazioni dei politici, solo che mi trovo di fronte ad un dubbio esistenziale: io sono sempre stato a favore del proporzionale e non riesco a capire l’entità della tragedia, però se berlusconi l’ha voluta e calderoli l’ha appoggiata e si sono spinti fino a considerevoli bassezze per farla passare alla camera a tempo di record, sicuramente sotto ci dev’essere una gran fregatura. Tipo che vince di nuovo il berlusconi. O che calderoli è felice. O che è il segnale di attacco per le navi aliene.

Nel frattempo, io non ho ancora deciso se andare davvero a votare alle primarie del centrosinistro o reinvestire in spritz quel prezioso euro che mi chiedono. Ne discutevo anche con l’amico Pornorambo, ieri sera, e lui sosteneva con forza il valore dello spritz quale strumento di protesta politica. La sua morosa mi sembrava più propensa ad un maggiore impegno civile, tipo un montenegro o qualcosa del genere. Io resto incerto, il montenegro non mi piace molto ma d’altra parte non è che prodi mi piaccia di più, diciamo che se la giocano alla pari. Andrei solo per far venire il cagotto al governo, in fondo due secondi di malumore sul volto del Lestofante valgono bene un euro; però forse non è il caso, questo se fiuta la disfatta è capace di abolire le elezioni per decreto.




11/10
2005

Punto. E a Lapo.

Sbanda sulla neve. Punto.




10/10
2005

Lepanto, capitale morale della cristianissima repubblica padagna

[...]
Nel suo lavoro la battaglia è solo la conclusione di una lunga storia che lei fa partire dalla caduta di Costantinopoli, anche se in realtà il rapporto burrascoso tra Occidente cristiano e Oriente musulmano è iniziato molti secoli prima, anche a livello culturale.
"Vero. Ma certi intellettuali di oggi sostengono che dobbiamo molto al mondo turco e musulmano perché ci ha fatto conoscere Aristotele, Socrate, la matematica, ma non dicono che questa non è la cultura del mondo islamico. Loro l’hanno trovata a Costantinopoli, l’ultimo baluardo della romanità. I Turchi non avevano niente. La cultura islamica, semplicemente non c’era. Non hanno creato niente".
Eppure, ad esempio, l’architettura islamica, come quella della Spagna andalusa che risale al X secolo, è considerata splendida e famosa.
"Ripeto, non hanno creato niente. I Turchi per le cupole hanno copiato la basilica di Santa Sofia a Costantinopoli, che poi hanno trasformato in moschea. Loro vivevano nelle tende".
Stiamo parlando dei Turchi del XV secolo o degli arabi in generale?
"Col nome “Turchi” l’Occidente a lungo ha inteso tutto il mondo islamico, senza distinzioni".
[...]
Torniamo a Lepanto. Quali furono secondo lei i fattori della vittoria cristiana?
"Innanzitutto la religione. Essa allora era il collante che univa tutti gli europei, come purtroppo ancora oggi l’Islam è il collante che unisce loro. La differenza è che noi questo collante lo abbiamo perso perché non crediamo più in Dio, loro invece no".
Lei crede davvero che si sia trattato di un collante solo religioso o non, piuttosto, di comuni interessi economici e politici, come avvenne ad esempio nel caso delle Crociate?
"Beh, sicuramente c’erano alla base anche motivi economici e politici, ma questo vale per i “piani alti”. I soldati semplici morivano per la Croce".
Com’è che a Lepanto per una volta le potenze cristiane riuscirono a sotterrare le loro rivalità e presentarsi compatte contro il nemico?
"Semplice: dietro di loro c’era un papa eccezionale, Pio V, che riuscì a metterle insieme e a spingerle a morire per la fede. Mentre per gli islamici questa era la regola, per noi noi. Ecco il punto. Ed ecco il motivo per cui noi, oggi, in una lotta come quella saremmo sconfitti in partenza. La nostra civiltà, vede, è indubbiamente superiore alla loro, il che ci ha portato anche, se vogliamo, alla scristianizzazione. Loro, che sono più barbari di noi, sono invece rimasti ancorati alle loro superstizioni e al loro fanatismo".
Certo non andavano per il sottile. Lei ben racconta che quando i Turchi, nel 1453 presero Costantinopoli si abbandonarono a saccheggi, uccisioni selvagge e stupri di massa. Ma a rigor di storia, anche i cristiani, come si sa, commisero atrocità simili in occasione della conquista di Gerusalemme nel 1099...
"Non nego che anche noi siamo stati fondamentalisti, ma già allora la nostra religione aveva alla base la libertà e il perdono, la loro invece è sempre stata violenta, aggressiva e basata sulla scimitarra".
Chi fu secondo lei il vero eroe cristiano di quest’epoca di conflitti? Don Giovanni d’Austria che di Lepanto fu il vincitore materiale o Pio V fautore della Lega Santa?
"Don Giovanni fu l’uomo giusto al momento giusto, ma alle sue spalle c’era la Chiesa di Papa Pio V: un papa che sapeva farsi obbedire dalle sue pecorelle, e che per questo è stato fatto santo".
[...]
Nessuna possibilità di convivenza tra Islam e Occidente, dunque?
"Credo proprio di no. Per loro il Corano è tutto, testo religioso e codice penale. Tutto ciò che sanno è contenuto in un libro scritto più di mille anni fa".
Superfluo chiederle cosa pensa della possibile entrata della Turchia in Europa...
"E infatti sono contrario. Già con la Costituzione europea abbiamo rinunciato alle radici cristiane, che sono le colonne della nostra civiltà. La Turchia rappresenta una cultura diversa e in concorrenza con la nostra ed è una minaccia alla nostra identità".
Qualcuno dice che chi la pensa così è razzista.
"Mi creda, non è questione di razzismo. È un dato di fatto. Loro sono più forti e compatti ideologicamente, si riproducono più in fretta e nel giro di tre o quattro generazioni saranno maggioranza. Pensi che un tale (Alessandro Barbero, ndr) su Panorama mi ha dato del volgare perché nel mio libro ho scritto che senza la vittoria di Lepanto “oggi ci ritroveremmo tutti protestanti, o, peggio, musulmani”. La cosa non gli è piaciuta perché evidentemente, come certi intellettuali, crede che tutte le culture siano uguali. Bene, io dico che non è vero perché la nostra è superiore e anzi dobbiamo imporla. Almeno a casa nostra".

[Alcuni estratti dall’intervista ad Arrigo Petacco sul suo nuovo libro, "Lepanto", apparsa su La Padania di Domenica 9 Ottobre 2005. Grassetto mio, cazzate loro.]

Dal giorno 15 Settembre 2005, quando un libro di storia delle elementari dev’essere malauguratamente caduto in testa al ministrello leghista castelli, questo risulta essere almeno il settimo articolo de La Padania che ha per argomento o che cita la battaglia di Lepanto; per completezza didattica segnalo tra gli altri anche questo, che si distingue per retorica bellica, datato 2 Ottobre 2005 (evidentemente La Padania ha deciso di consacrare la Domenica alla lotta contro l’islam).


2005. Due - zero -zero - cinque. Duemilacinque. Questi un giorno fanno riti al dio Po, quell’altro si fanno le seghe su Lepanto. Duemilacinque. Quasi duemilasei. Coglioni.




7/10
2005

L’influenza dei polli

Il famoso sociologo tedesco Max Weber morì nel 1920 a causa della grande epidemia di influenza detta "Spagnola"; le sue opere sulla religione, il capitalismo, la burocrazia, sono comunque discutibili ma senz’altro consigliabili per lo studio della società contemporanea mentre le sue teorie sulla razionalità e le motivazioni del comportamento umano lo accreditano a buona ragione tra i padri della sociologia. Nel corso di quel medesimo 1920, la Spagnola uccise anche un mio zio al quale ero molto affezionato, residente sull’altopiano di Asiago, coltivatore di tabacco anafabeta e noto dei dintorni come gran bestemmiatore: tale Giacomo Peretta, detto "Spussa" a causa del cattivo odore che emanava. A ben pensarci, in tutta la sua vita la Spagnola è stata l’unica cosa che abbia mai avuto in comune con Weber.
[da "J.S. Maloroso: autobiografia non autorizzata", Bradipart Editore, 1977]


Una decina di giorni fa mi è stato segnalato quest’articolo di AltroConsumo sull’influenza aviaria. Vi invito a leggerlo, ma per chi avesse fretta nell’articolo ci si chiede come mai il ministero della salute abbia invitato tutti i cittadini a sopporsi alla comune vaccinazione antinfluenzale a titolo di precauzione contro l’influenza aviaria. Considerando anche, infatti, che al momento non è mai stato segnalata una trasmissione del virus di quest’ultima da uomo ad uomo, che l’epidemia ha colpito esclusivamente alcuni paesi asiatici e che molte delle notizie più allarmistiche su questo virus sono emerse da un convegno finanziato dalle aziende farmaceutiche, AltroConsumo domanda al ministero se questo allarmismo non sia eccessivo e soprattutto su quali basi scientifiche si ritenga che il normale vaccino stagionale possa servire a qualcosa, perché dovremmo farlo tutti, e perché - se davvero dovesse servire - ce lo dovremmo pagare noi.

A spulciare la Rete, in effetti, si legge che il ministero della salute ha già stanziato per decreto più di cinquanta milioni di euro per la prevenzione e la lotta all’influenza aviaria. In questo decreto non rientra l’acquisto di vaccini, ma dal ministero dell’economia hanno fatto sapere che in caso di pandemia loro sono già pronti a sborsare. Anche in questo caso si parla naturalmente del vaccino contro l’influenza stagionale, d’altra parte (giusto per chiarire) un vaccino specifico contro il virus H5N1 proprio non esiste. Ma in caso di pandemia servirebbe sottoporsi ad un vaccino non specifico? Sulla base delle mie scarse conoscenze di medicina, ne dubito. E come prevenzione? Il ministero, dicevamo, sostiene di : per evitare che, in caso di coinfezione, si possa verificare una ricombinazione genetica tra il virus umano e quello animale. La coinfezione è la presenza contemporanea, in un essere umano, di due virus diversi: in questo caso quello dell’influenza aviaria e quello dell’influenza comune. Ma è un rischio che corre così tanta gente, in italia? Quegli sconsiderati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità si limitano a consigliarla "alle persone ad alto rischio di esposizione al pollame infetto".(Verso la fine del documento linkato, al paragrafo "Influenza pandemics: can they be averted?", traduzione mia)
La vaccinazione non servirebbe, comunque, a proteggersi contro l’influenza aviaria ma solo ad evitare che, una volta contratto il virus, questo si ricombini con quello dell’influenza comune acquisendo la capacità di trasmettersi da uomo a uomo. Del resto, sembra che in altri grandi casi di epidemia la ricombinazione genetica del virus dell’influenza sia avvenuta nell’organismo di mammiferi diversi dall’uomo: inutile sperare di evitarla con una vaccinazione di massa, quindi, a meno di volerla estendere anche a diverse specie animali. D’altra parte, è anche possibile che il virus muti da solo senza alcun bisogno di ricombinazione genetica, come quello della spagnola.
Naturalmente io non sono medico e potrei anche non aver capito un cazzo per cui aspetto di leggere le risposte del ministero ad AltroConsumo. Nell’attesa (che di certo non sarà lunga) mi chiedo pure che fine abbia fatto la povera Sars, che secondo le stesse fonti che oggi sbandierano la minaccia dell’aviaria ci doveva sterminare tutti due anni fa.




6/10
2005

Un due tre... prova prova... sà..sà...prova... oh, pare che vada...

Prendo possesso di questo blog partecipando all’esperimento del siòr Luskyolo.

La cosa che più mi attizza è che posso inserire foto di donnine nude a go go se solo riuscissi a capire una singola cosa di quelle scritte nella maschera in basso rispetto a dove sto scrivendo in questo momento. Per dire:

Per inserire immagini: "img src="indirizzo compreso http" alt="testo alternativo" title="titolo dell’immagine" class="foto" style="float:left/right;" />"

Ehi, però ho scritto in corsivo... Mmmm, credo di aver trovato una nuova casa...


Visto che però quando si arriva in casa d’altri è bene portare qualcosa, vi allego il link di una prova vivente (cioè, era vivente, ora non più) che si può essere più ingordi del sottoscritto.


Hasta Luego...




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